Usa, il Senato approva la riforma di Wall Street

Economia
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Ancora un successo per l’amministrazione Obama. Dopo la riforma della Sanità la Casa Bianca incassa il sì del Senato per la riforma Finanziaria, che introduce controlli governativi più rigidi sulle banche e nuove regole sulla concessione dei mutui

Il Senato degli Stati Uniti ha votato la riforma del sistema finanziario, assegnando ad Obama un'altra storica vittoria legislativa proprio mentre la popolarità del presidente americano scende ai minimi storici nei sondaggi.
La legge è stata approvata con 60 voti favorevoli e 39 contrari, con 3 repubblicani che hanno dato il loro appoggio. Si tratta dei senatori Scott Brown, Olympia Snowe e Susan Collins. Un solo democratico si è schierato contro, il senatore Russell Feingold. Ora manca solo la firma di Obama. Il presidente aveva detto di voler ratificare la legge al più presto.

Quella realizzata dal Congresso è la più grande riforma del sistema finanziario dagli anni '30, la terza grande vittoria legislativa della presidenza di Barack Obama. E' stata la maggiore priorità di politica interna di Obama dopo la riforma sanitaria e il pacchetto di stimoli economici da 800 miliardi di dollari varato all'inizio dell'anno scorso. Tuttavia, nei giorni scorsi un sondaggio di Washington Post/Abc, ha rivelato che quasi sei elettori su 10 dicono di non avere fiducia nella capacità del presidente di effettuare le giuste decisioni per il paese.

La legge, un testo da 2.300 pagine, mira a correggere direttamente la debolezza di regolamentazione che è stata indicata come una delle cause principali del semicollasso del sistema finanziario di fine 2008. Darà alle autorità federali ampi poteri di controllo sulle banche, per limitare l'assunzione di rischi da parte delle istituzioni finanziarie e di supervisione di attività precedentemente non regolamentate.  Renderà anche più facile la liquidazione di grandi istituti, profondamente connessi con lo stesso sistema finanziario, e farà nascere in seno alla Federal Reserve un'agenzia per la protezione dei consumatori.

I punti su cui le negoziazioni sono state più intense la scorsa settimana sono stati la regolamentazione dello scambio dei derivati e i limiti di capitale proprio investibile dalle banche. Dopo estenuanti dibattiti si è trovato infine l'accordo per richiedere alle banche di scorporare alcune attività che effettuano lucrativi trading di derivati, mentre sarà limitata la possibilità di investire in hedge-fund e fondi di private equity.

Per la prima volta il governo avrà inoltre il potere di assumere il controllo e di suddividere in unità più piccole i grandi istituti finanziari in difficoltà che mettono a rischio il sistema finanziario.

L'agenzia di protezione consumatori all'interno della Fed sarà di fatto indipendente e in grado di scrivere e far rispettare le proprie leggi. Inoltre, la legge introduce nuove regole per la concessione di mutui, con l'obiettivo di prevenire gli abusi che hanno contribuito al collasso del mercato immobiliare.


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