Pensioni, Sacconi: "Stop a 40 anni contributi è un refuso"

Economia
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La novità era emersa da un emendamento alla manovra. Poi lo stop del ministro del Lavoro: “Un errore, lo cancelleremo”. Poco prima a Sky TG24 Sacconi aveva affermato: “Ci sarà una riflessione, valuteremo nelle prossime ore”

"E' stato un refuso, lo cancelleremo". Così il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, risponde a chi gli chiede se prevede una modifica dell'emendamento alla manovra che introduce lo stop al requisito dei 40 di contributi per andare in pensione a partire dal 2016. "Non era intenzione né mia, né di Azzollini, né di Tremonti", ha aggiunto il ministro.

Sacconi ha parlato in Senato dove era arrivato per parlare con il relatore di maggioranza della manovra, Antonio Azzollini del Pdl, proprio dell'emendamento sulle pensioni. "Ne ho parlato con il presidente della Commissione Azzollini - ha detto Sacconi ai giornalisti -. E' stato per tutti e due un refuso".

L'emendamento alla manovra del relatore di maggioranza, Antonio Azzollini prevedeva che in attuazione del decreto legge dello scorso anno che già interveniva sul fronte previdenziale si stabilisce che "a decorrere dal primo gennaio 2016 i requisiti di età e i valori di somma di età anagrafica e di anzianità contributiva e il requisito contributivo di 40 anni ai fini del conseguimento del diritto all'accesso al pensionamento indipendentemente dall'età anagrafica sono aggiornati a cadenza triennale con decreto direttoriale del ministero del lavoro di concerto con il ministero dell'economia da emanarsi almeno dodici mesi prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento".

Prima di affermare che si trattava di un refuso però, il ministro Sacconi era intervenuto a Sky TG24: "Ci sarà una riflessione, valuteremo nelle prossime ore", aveva detto a proposito delle pensioni. "Ho visto la proposta del relatore e la stiamo esaminando, ma si tratta di una platea contenuta", aveva precisato il ministro, evidenziando che la norma "non è né socialmente né economicamente rilevante".

Nel corso dell'intervista il ministro Sacconi avevano poi parlato anche del futuro del ministero dello Sviluppo Economico, dopo le dimissioni di Scajola.

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