I Paesi europei si mobilitano contro la crisi

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Al via un rigido piano di austerity, che coinvolge tutti gli Stati del vecchio continente dall'Ungheria alla Germania, dall'Italia alla Gran Bretagna. Ma in Spagna gli statali scendono in piazza per protestare contro l'eccessivo rigore delle misure

Dopo il disastro della scorsa settimana, che ha spinto ieri l'euro a nuovi minimi da quattro anni sul dollaro, il neo premier ungherese Viktor Orban ha annunciato un piano di interventi anticrisi. Berlino ha varato, il 7 giugno, il più grande pacchetto d'austerity mai visto nella Germania del dopoguerra. Si tratta di una maxi-manovra da oltre 80 miliardi di euro in quattro anni.

Sui piani anticrisi di Francia e Italia ha, invece, espresso una valutazione positiva il commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn, prima della riunione dell'Ecofin a Lussemburgo: "Sia l'Italia sia la Francia hanno preso decisioni importanti". In ogni caso Rehn ha aggiunto: "Torneremo presto su entrambe le manovre, per valutare la reale efficacia delle misure prese". Un esame delle manovre varate dai vari Paesi da parte della Commissione Ue è prevista il prossimo 15 giugno a Strasburgo, quando l'esecutivo europeo deciderà sulle procedure di infrazione per deficit eccessivo.

Ma da un capo all'altro del vecchio continente  non si placano le proteste contro un rigore delle manovre, giudicato eccessivo. L'8 giugno sta vedendo più di 2,5 milioni di funzionari pubblici spagnoli scioperare contro i tagli, che il governo socialista ha imposto ai loro salari all'interno di una manovra straordinaria da 15 miliardi di euro.

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