Crisi, Ue: “Ripresa lenta ma ancora fragile”

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Il contenuto della relazione sulla ripresa economica redatta dalla Commissione europea è ottimista e allo stesso tempo cauta: “l'economia si sta gradualmente riprendendo, ma ancora deve affrontare venti avversi". Per l’Italia si prevede un 2010 positivo

La ripresa dell'economia dell'Ue si sta materializzando, ma è ancora fragile". Riassume così il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn il messaggio contenuto nelle previsioni economiche intermedie pubblicate oggi a Bruxelles. In effetti, spiega il comunicato della Commissione, "l'economia Ue si sta gradualmente riprendendo, ma ancora deve  affrontare venti avversi". Certo è, si legge ancora nel testo, che "il Pil ha iniziato a tornare a crescere nel terzo trimestre del 2009, ponendo fine alla più lunga e profonda recessione nella storia dell'Ue".
Secondo la Commissione, "le misure anticrisi eccezionale attuate nell'Ue hanno svolto un ruolo molto importante nel rimettere in moto l'economia". Tuttavia, avverte ancora Bruxelles, "in linea con le  previsioni d'autunno del 2009, la crescita è rallentata nel quarto  trimestre, quando cioè ha cominciato a venir meno l'impatto di alcuni fattori temporanei".
      
"Rimettere l'economia su un solido e sostenibile cammino -  avverte Rehn - dovrebbe essere il nostro obiettivo principale. Per  questo dovremo lavorare su due fronti: la ripresa economica e il  consolidamento delle nostre finanze pubbliche".

Per quanto riguarda il nostro Paese, per i quattro trimestri 2010 la Commissione europea prevede rispettivamente una crescita del Pil dello 0,4% nel  primo, dello 0,1% nel secondo, dello 0,2% nel terzo, e dello 0,3% nel quarto. Secondo la Commissione Ue, l'Italia ha quindi davanti a sé una "crescita moderata", confermando appieno quanto già sostenuto  nelle previsioni dell'autunno 2009. La "ripresa moderata" dell'Italia  per il 2010 sarà "trainata da consumi privati ed esportazioni relativamente in aumento", si legge nelle previsioni Ue.
      
In particolare, le esportazioni dovrebbero ricevere un "impulso positivo dal rafforzamento della domanda globale". I piani di investimento delle aziende, invece, "resteranno inferiori al dovuto a causa di una bassa capacità di utilizzo nell'industria".
 
Il Pil si gioverà anche di "livelli precauzionali più bassi per quanto riguarda i risparmi delle famiglie, dato il miglioramento dei mercati finanziari e le moderate prospettive di inflazione".



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