Fabriano, operai della Merloni bloccano l'autostrada

Economia
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L'azienda, che produce lavatrici e frigoriferi, è in amministrazione straordinaria da 15 mesi. Agli stabilimenti marchigiani è interessata anche la China Machi Holdings.

Gli operai della Antonio Merloni hanno bloccato il traffico in entrata e uscita da  Fabriano, in provincia di Ancona, per protestare contro il ritardo nella firma dell'Accordo di programma che deve salvare l'azienda. Un corteo è partito dallo stabilimento di Santa Maria, e, attraverso via Dante, ha bloccato anche la superstrada Ancona-Roma.
Le tute blu, circa 300, distribuiscono volantini agli automobilisti e ai camionisti in coda. In testa al corteo, oltre  alle bandiere di Fiom, Fim e Uil, alcuni striscioni con scritto "Un territorio senza lavoro è senza futuro", "Senza  soluzioni nessuno alle votazioni".

Sul volantino si legge ancora: "Scusandoci del disagio creato, pensiamo che qualsiasi momento possa essere opportuno per far sentire la voce di famiglie di lavoratori in cassa integrazione che faranno di tutto per difendere il loro lavoro". La manifestazione e' sorvegliata da polizia e carabinieri, e per ora si svolge senza incidenti.

La Merloni è in amministrazione straordinaria da 15 mesi, un provvedimento che scade a maggio, insieme alla cassa integrazione, che finora ha interessato circa 3.200 addetti. Il ministero dello Sviluppo economico ha promesso la firma dell'Accordo di programma entro il 28 febbraio, ma a nove giorni dalla scadenza, la data non è stata ancora fissata.

Al Governo e alle Regioni Marche, Umbria ed Emilia Romagna, sedi di stabilimenti della Merloni, le organizzazioni sindacali e le rsu chiedono "uno stanziamento significativo di risorse a supporto dell'Accordo". E anche di "verificare con la massima attenzione tutte le manifestazioni di interesse per l'acquisizione totale o parziale del perimetro aziendale della Merloni", privilegiando "le proposte che garantiscano in modo prioritario l'occupazione".

Alle fabbriche che producono lavatrici e frigoriferi sarebbe interessata la China Machi Holdings Group, società cinese partecipata dallo Stato: una delegazione arriverà in Italia il 22 febbraio per incontrare i tre commissari straordinari e visitare gli impianti di Marche e Umbria. Altre aziende, anche italiane, punterebbero al settore bombole e serbatoi e a quello dei piani cottura.

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