Termini, Fiat blocca la produzione a tempo indeterminato

Economia
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Il Lingotto ha deciso la sospensione della produzione nello stabilimento siciliano fino a che gli operai non consentiranno l'entrata dei camion e dei materiali all'interno della fabbrica. I timori dei lavoratori di Mirafiori

Produzione ferma anche oggi allo stabilimento Fiat di Termini Imerese, dopo che l'azienda ha comunicato la sospensione dell'attività fino a quando non sarà garantito il regolare svolgimento dell'attività lavorativa e l'accesso ai tir che trasportano la componentistica. "I lavoratori - dice Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm di Palermo - sono pronti a lavorare e sono qui davanti ai cancelli dove si sta tenendo un sit-in. Il fermo della produzione non dipende dagli operai, che stanno subendo questo atteggiamento arrogante dell'azienda".

E' chiaro che tutti i nodi  vanno affrontati in un clima di dialogo e confronto con le parti  sociali e il Governo, che ha dimostrato in questi mesi una grande attenzione alla filiera dell'auto". E' quanto ha sottolineato Luca di Montezemolo, presidente della Fiat, in occasione della presentazione  della nuova Ferrari, replicando alle critiche di esponenti del Governo e sindacati dopo l'annuncio di due settimane di cassa integrazione per l'intero gruppo. "Le pratiche tecniche avviate due giorni fa per chiedere il  ricorso alla cassa integrazione nell'ultima settimana di febbraio e nella prima di marzo - ha spiegato - sono la diretta conseguenza del crollo degli ordini che stiamo registrando in questo mese, addirittura peggiore rispetto a gennaio 2009, quando il mercato toccò il punto  più basso".

 

"La posizione della Fiat -ha aggiunto- è sempre stata chiara, sia sul progetto industriale e quindi sulla strategia in Italia che l'amministratore delegato ha illustrato a dicembre al tavolo governativo sia sul ricorso alla cassa integrazione per Termini Imerese . Le condizioni di svantaggio competitivo dell'impianto e la  non economicità industriale dello stesso rendono purtroppo impossibile il proseguire la produzione oltre il 2011". Montezemolo  ha poi sottolineato che "portare a Pomigliano una vettura di grandi volumi e per noi fondamentale come la Panda, è una decisione molto impegnativa e coraggiosa, che dimostra che la Fiat ha a cuore lo sviluppo industriale del paese".

 

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