Il motore produttivo dell'Italia si è rimesso in moto. L'aumento dovuto soprattutto alla componente estera. Secondo l'Istat, a settembre le vendite sono cresciute del 2,3% e gli ordinativi del 5,2% rispetto ad agosto
L'aumento del fatturato e degli ordinativi dell'industria italiana si deve per lo più alla domanda proveniente dall'estero. I consumi interni degli italiani, dice l'Istat, restano contratti. E' un fatto, comunque, che il motore produttivo del nostro Paese abbia ricominciato a girare. Le vendite delle imprese a settembre sono cresciute del 2,3% rispetto ad agosto: è l'aumento mese su mese più forte dal giugno del 2008. Rispetto a settembre dell'anno scorso, invece, il fatturato dell'industria italiana è crollato del 17,4%. Non troppo diverso l'andamento degli ordininativi, che danno l'idea di come andranno le cose per le imprese nell'immediato futuro. Da agosto a settembre scorsi sono saliti del 5,2%, crescita maggiore dal gennaio del 2008. Rispetto a settembre dell'anno scorso, invece, gli ordinativi sono diminuiti del 20,4%. E' troppo presto per dichiarare che la crisi è superata, ha detto il presidente della Banca centrale europea Jean Claude Trichet, che subito dopo ha definito molto basso l'attuale livello dei tassi di interesse anticipando che la bce è determinata a riassorbire la liquidità per garantire la stabilità dei prezzi. Le misure straordinarie adottate dalla Banca centrale per contrastare la crisi, ha concluso Trichet, saranno ritirate gradualmente. Le banche devono tenersi pronte.