Berlusconi: il posto fisso è un valore

Economia
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Il presidente del consiglio interviene nel dibattito tra Giulio Tremonti ed Emma Marcecaglia. Il presidente di Confindustria aveva definito il posto fisso un ritorno al passato

"E' del tutto evidente che il posto fisso èun valore e non un disvalore. Così come sono un valore le cosiddette partite Iva. Il Governo è al fianco dei milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sè e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italia". Lo afferma il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che conferma la sua "completa sintonia con il ministro Tremonti".

Emma Macecaglia aveva invece detto che la cultura del posto fisso ha creato in passato "un aumento della disoccupazione, del sommerso per esempio nel Mezzogiorno, e una logica dell'assenteismo nella pubblica amministrazione. Il fenomeno dei fannulloni" quando è tornata sulle dichiarazioni rilasciate ieri dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti che aveva affermato: "Credo al posto fisso, la mobilità non è un valore".

"Ovviamente nessuno è a favore della precarietà e dell'insicurezza, in un momento particolare come questo. Però noi siamo per la stabilità delle imprese e dei posti di lavoro, che peraltro non si fa per legge", ha aggiunto Marcegaglia, elencando poi i problemi che "la cultura del posto fisso" ha portato in Italia: "un aumento della disoccupazione, del sommerso per esempio nel Mezzogiorno, e ha creato nella pubblica amministrazione questa logica dell'assenteismo e dei fannulloni tanto deprecabile".

Difende, invece, il ministro dell'Economia il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi."Confermo la mia completa sintonia con il ministro Tremonti. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell'occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore e non un disvalore. Così come sono un 'valore' le cosiddette partite Iva", dice Berlusconi in una nota. "Il governo è a fianco dei milioni di italiani che lavorano come collaboratori dipendenti così come è a fianco di milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sé e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italia. Il governo lavora per una società fatta di libertà, di sviluppo economico e di solidarietà".

La leader degli industriali Emma Marcegaglia dal canto suo si è detta favorevole ad una "flessibilità regolata e tutelata, come quella fatta con Treu e Biagi, che ha creato tre milioni di posti di lavoro".
Secondo Marcegaglia, "bisogna investire in formazione e in una migliore domanda e offerta che si incontrino, come peraltro e' indicato nel libro bianco del ministro Sacconi".

In merito al peso della precarietà nei diversi settori, la leader degli industriali ha voluto "sottolineare che l'industria è quella che fa più lavoro stabile; il grosso del precariato è nell'università, nella pubblica amministrazione e nella scuola. Bisogna dare una risposta a quello".

Per Marcegaglia "la forza di questo paese non è la cultura del posto fisso, ma sta nei cinque milioni di piccoli e medi imprenditori che rischiano e vanno sul mercato e cercano di fare tutto il possibile anche in un momento come questo".

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