Alluvioni Genova: tra le cause anche i torrenti coperti dalle strade

Ambiente

L’inchiesta di Sky TG24 “Dissesto doloso” è tornata nel capoluogo ligure, dove il 60% dei corsi d’acqua è sotto l’asfalto. In 40 anni i morti causati dalle ondate di pioggia sono stati più di 60. Ma i lavori per la messa in sicurezza sono in ritardo. LO SPECIALE

A Genova il 60% dei torrenti è coperto dalle strade. Il pericolo di un’alluvione diventa concreto ad ogni ondata di pioggia. Nel capoluogo ligure, in circa quarant’anni, ci sono stati più di 60 morti causati dalle alluvioni. Ma i lavori che dovrebbero mettere in sicurezza la città sono bloccati o in ritardo. La Liguria è una delle tappe del nuovo viaggio di “Dissesto doloso”, l’inchiesta che Sky TG24 porta avanti da tempo sul tema della cattiva gestione del territorio. 

L’inchiesta “Dissesto doloso”

Le telecamere di Sky TG24 hanno compiuto un nuovo viaggio nei luoghi colpiti dai disastri naturali e sono ritornate in quei territori dove avevano documentato inadempienze e problemi, per vedere se a distanza di tempo siano stati risolti e per capire se le promesse delle istituzioni siano state mantenute. Un reportage nei luoghi a maggiore rischio idrogeologico per verificare a che punto è la messa in sicurezza di questi territori. E tra i luoghi visitati c’è anche la Liguria: Sky TG24 è tornata a vedere cosa stia rallentando i cantieri.

Il reportage in Liguria

Genova è stata costruita sopra l’acqua. Le telecamere di Sky TG24 sono state sotto terra, nel cantiere del Fereggiano, che è a buon punto. La galleria dello scolmatore sottrarrà acqua al torrente nei momenti di piena, sversandola direttamente in mare. Ma da soli questi lavori non basteranno a rendere sicura la città. 

I lavori nel torrente Bisagno

Uno dei punti chiave per la sicurezza di Genova è il torrente Bisagno. La prima parte dei lavori procede spedita mentre quelli per la tombinatura dell’ultimo tratto del corso d’acqua vanno a rilento. Secondo l’ingegnere Stefano Pinasco, del Comune di Genova, la città potrà essere considerata sicura tra “almeno 10-15 anni”. I tempi burocratici sono lenti e lo scolmatore del Bisagno è ancora in fase di progettazione. E i lavori per la copertura del torrente sono in grave ritardo.

“Sicurezza totale non ci sarà mai”

Mentre l'assessore del Comune Paolo Fanghella dice che “la sicurezza totale non ci sarà mai”, il collega della regione Liguria Giacomo Giampredone, davanti alla zona che doveva essere oggetto di lavori da fare “in velocità e con grande urgenza”, sottolinea: “Se non scavano, non si lavora. I lavori sono fermi per questa valutazione progettuale”.

Appalti al ribasso e ritardo nei cantieri

L’impresa che, grazie a un ribasso molto alto, ha vinto l’appalto per i lavori nell’ultimo tratto sulla parte tombinata del fiume Bisagno, ora vorrebbe modificare il progetto. Al momento ci sono solo un paio di operai al lavoro nel cantiere più importante della città e il ritardo accumulato è di circa un anno.

Di chi sono le responsabilità

In questa situazione si aggiunge lo scambio di accuse sui ritardi tra le istituzioni e il costruttore. “Il ritardo, bisognerebbe capire le responsabilità, se sono nostre o di altri”, commenta il Direttore del cantiere. Mauro Grassi, direttore di Italiasicura, la struttura di governo che si occupa di dissesto idrogeologico, mette però in chiaro che “l’azienda che ha vinto il bando di gara non sta procedendo coi lavori. È un ritardo dell’impresa. Le varianti per trovare nuovi soldi non si fanno più”.

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