Cosa fare per promuovere una cultura della bellezza più sana e inclusiva? Sul palco del Teatro dal Verme di Milano ne discutiamo con Stefano Zecchi, Filosofo e scrittore, e Marco Klinger, Professore Chirurgia Plastica Università Milano e Danda Santini, Direttrice di iO Donna
In diretta dal Teatro dal Verme si parla anche di bellezza con Stefano Zecchi, Filosofo e scrittore, Danda Santini, direttrice di iO Donna, e Marco Klinger, Professore di Chirurgia Plastica all’Università Milano. Ma cos’è oggi nel 2025 la bellezza? “La bellezza oggi è come ai tempi di Elena e Omero. Un tema molto complesso che stabilisce principi di valore. La bellezza rappresenta una profondità dell’essere umano e viene rappresentata attraverso stili diversi”, ha detto in apertura Zecchi. “Io sono più appassionato di fascino non perfetto che di perfezione ma l’atteggiamento attuale è quello della ricerca della perfezione che deriva dai social”, ha spiegato il professor Klinger. “I modelli sono cambiati nel tempo e oggi si adeguano ai modelli social” (SEGUI LA GIORNATA DI LIVE IN MILANO IN DIRETTA).
Educazione al bello
Oggi siamo bombardati da immagini ritoccate, filtrate… Ma chi decide cosa è bello e cosa è brutto? “Lo decide il professore di estetica”, ha risposto Stefano Zecchi. "Quando si dice 'E' bello ciò che piace' si dice una cosa sbagliata, perché spesso piacciono delle porcherie". Per lo scrittore ad oggi “manca un'educazione al bello, un'educazione estetica. Per 3000 anni l’estetica ha educato gli uomini di questa terra e la comprensione del vero e del bene passava attraverso la comprensione del bello. L'educazione nell’800 diventa non più estetica ma scientifica”. Quindi chi decide cosa è bello? Per Stefano Zecchi è l’esperto che lo deve stabilire: “Se non conosco le regole del baseball, come faccio a dire che una partita è bello o brutta. Manca un'educazione al bello".
Modelli di bellezza nel tempo
Danda Santini è la direttrice di iO Donna. Ma come è cambiata la rivista nel tempo? “La copertina dello scorso anno sulla body positivity in precedenza non sarebbe stata fattibile”, ha detto Santini. "Il movimento della body positivity è importante, soprattutto nell'epoca dei social, dove tutti, soprattutto i giovani, sono visti dagli altri da uno schermo e sono sopraffatti dal bisogno di apparire sempre migliori".
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