Ricomincia la scuola, come sarà la nuova normalità?

Cronaca

di Ilaria Iacoviello

Il 13 settembre, nella maggior parte delle Regioni italiane, partirà il nuovo anno scolastico. Sarà il terzo dall'inizio della pandemia ma tutti si augurano che sia diverso rispetto ai precedenti. Vediamo come e perchè

Mascherine, gel igienizzante, distanza di sicurezza, vaccinazioni, tamponi salivari. E da quest’anno anche green pass. Parte così il primo anno scolastico dell’era Bianchi, con tante parole del passato ed una new entry che continua ad alimentare il dibattito degli ultimi giorni.

Associazione nazionale presidi

A farsi sentire l’Associazione Nazionale Presidi che, sull’estensione del Green pass anche ai genitori per entrare a scuola, ha preso una posizione netta: "Capisco l'esigenza di estenderlo ai genitori che accompagnano i figli a scuola ma questo creerà un enorme problema. Per i controlli si creeranno code all'esterno o all'interno con il rischio di creare assembramenti - sottolinea Antonello Giannelli - una cosa sono le scuole, un’altra sono stazioni e ristoranti.” Giannelli che tra l’altro parla di una questione trasporti ancora da risolvere e di una situazione legata alle classi pollaio uguale ad un anno fa.

Green pass e piattaforma per i controlli

Novità di quest’anno invece il green pass, che per la scuola funzionerà attraverso la piattaforma nazionale per i controlli, nata grazie alla collaborazione fra Ministero dell'Istruzione e Ministero della Salute. Piattaforma che permetterà ai dirigenti scolastici, o i loro delegati di controllare, in tempo reale, ogni giorno, lo stato (attivo/non attivo) del green pass dei dipendenti scolastici. Si parte dunque il 13 settembre. 

La Dad

E intanto per un green pass che entra nel vocabolario del terzo anno scolastico in pandemia, c’è una parola che, nelle intenzioni, dovrebbe abbandonarci: la conosciutissima Dad. “La didattica a distanza funziona se non sostituisce la scuola in presenza, ma la arricchisce - sottolinea il ministro Bianchi - Grazie alla tecnologia si può arrivare a una scuola più aperta e connessa. I finanziamenti del Pnrr ci danno la possibilità di mettere le scuole in sicurezza ma anche di ridisegnare le scuole del futuro, più aperte al mondo”.

La sindrome da rientro

Ma dopo due anni in Dad ci sono però da sottolineare le paure e le ansie espresse dagli studenti in quella che possiamo definire una vera e propria sindrome da rientro: dalla paura di non essere accettati dai gruppi in presenza, all’ansia di un nuovo ambiente fino al timore di non essere in grado di nascondersi dietro uno schermo. Sarò in grado di tollerare tanti stimoli nell'aula? Di tenere la mascherina? Di andare d'accordo con tutti? Di stare nel silenzio o nel chiasso di un'aula per tanto tempo, senza la possibilità di spegnere un interruttore e di allontanarmi? Tutto resta così imprevedibile. E allora non resta che iniziare, a piccoli passi.

Cronaca: i più letti