Arrestato titolare negozi di cannabis light per il decreto sicurezza

Cronaca

L'arresto è effetto delle nuove norme dei mesi scorsi che hanno portato ad una stretta sia sulla coltivazione che sulla vendita di quella che era stata ribattezzata "cannabis legale", ossia senza Thc. Nell'imputazione si parla di "infiorescenze di marijuana" in modo generico, senza chiarire se siano state effettuate eventuali analisi sulla presenza di principi attivi

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"La vicenda suscita particolare allarme, perché si tratterebbe del primo arresto del titolare di un'attività commerciale che opera in piena liceità, nel rispetto della normativa civile e fiscale, con prodotti tracciati e documentati". Il caso, così commentato dai suoi legali, è quello che ha visto finire ai domiciliari, anche se soltanto per meno di 24 ore, il titolare di due negozi di cannabis light in provincia di Brescia.  E' stato arrestato ieri "in flagranza" dalla Polizia, su disposizione della Procura di Brescia, con l'accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio per quei "19 barattoli" che aveva nei due esercizi commerciali "contenenti" poco più di 2 chili di "infiorescenze di marijuana".

L'arrestato: un 33enne proprietario di due negozi

Il 33enne, Nicolò Savoldelli, è titolare infatti di due negozi "Honest Cannabis Store" a Sirmione e Desenzano del Garda. In un "punto vendita", hanno raccontato i difensori Niccolò Vecchioni e Alessandro Palazzo, gli agenti hanno sequestrato quelle "infiorescenze di canapa industriale, corredate da fatture di acquisto" da fornitori regolari "e analisi di laboratorio attestanti un Thc prossimo allo zero". L'arresto, chiarisce la difesa, è stato disposto "in applicazione del recente 'Decreto Sicurezza', che vieta la commercializzazione di infiorescenze a prescindere dalla concentrazione di principio attivo". Nuove norme che hanno portato ad una stretta sia sulla coltivazione che sulla vendita di quella che era stata ribattezzata "cannabis legale", ossia senza "contenuto drogante".

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Il processo per direttissima e la liberazione

Oggi per il commerciante si è tenuta l'udienza per direttissima al Tribunale di Brescia. L'imputato, proseguono i legali, "ha prodotto documentazione (analisi e fatture) idonea a dimostrare la tracciabilità e la regolarità della merce posta in vendita". E il Tribunale, dopo l'udienza di convalida, ha rigettato "la richiesta di applicazione di misura cautelare personale avanzata dal Pubblico Ministero", ossia l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, e ha disposto "l'immediata liberazione dell'arrestato", rinviando l'udienza del processo a marzo. Un dibattimento, dunque, ci sarà. Tra l'altro, nei giorni scorsi un emendamento proprio in materia di cannabis light - per renderla di fatto nuovamente legale ma con una maxi tassazione - era stato prima presentato e poi ritirato da Fratelli d'Italia alla legge di Bilancio, scatenando le proteste dell'opposizione.

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