A Palermo un nuovo centro sportivo in memoria di Paolo Borsellino

Cronaca
Raffaella Daino

Raffaella Daino

L'impianto, realizzato a pochi metri dal luogo della strage di Via D’Amelio, verrà inaugurato lunedi 15 dicembre, alla presenza del Ministro per lo Sport,  a conclusione di un progetto di rigenerazione promosso dalle associazioni Vivi Sano e Kleise, condiviso e sostenuto dai figli del giudice ucciso il 19 luglio del 1992

 

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Una vecchia struttura sportiva recuperata e rinnovata per diventare un campo sportivo polivalente aperto alla pubblica fruizione e dedicato alla memoria di Paolo Borsellino ed agli agenti della sua scorta. Un centro di aggregazione accessibile dove, proprio in memoria delle vittime della mafia, lo sport e i valori sani veicolati dalla pratica di attività inclusive saranno chiavi di accesso per contrastare la povertà educativa e l’illegalità. L’area, di proprietà del Seminario Eparchiale di Piana degli Albanesi, è stata messa a disposizione della Kleise Cooperativa Sociale e di Vivi Sano, grazie al desiderio della Caritas diocesana di Piana degli Albanesi, con l’intento di valorizzare gli spazi di proprietà della diocesi per finalità sociali e di promozione umana. I due soggetti condurranno insieme attività inclusive all’interno dello spazio e nell’adiacente Parco dei Suoni, corte dell’Istituto dei Ciechi Florio e Salamone, dove l’Istituto di via Angiò ha appena realizzato anche una piscina terapeutica. 

 

I lavori di riqualificazione del CSE Paolo Borsellino sono stati sostenuti dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, che sarà presente alla cerimonia d’inaugurazione e da Banca d’Italia e UniCredit che hanno voluto contribuire al recupero dell’area.  Dopo il taglio del nastro previsto alle ore 15.30,  Monsignor Raffaele De Angelis, Vescovo dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, benedirà l’area dando il via ad esibizioni sportive che verranno partecipate da Vivi Sano e le associazioni partner. Bambini e anziani, giovani con disabilità e non,  saranno i protagonisti di un pomeriggio di sport e di inclusione. 

 

L’obiettivo è quello di creare un polo di riferimento per lo sviluppo di attività sportive inclusive in un’area scampata all’edificazione nella VIII° Circoscrizione della Città di Palermo. In questo contesto si innestano la Caritas diocesana di Piana degli Albanesi e la cooperativa sociale Kleise che, da anni promuovono insieme progetti inclusivi nel territorio di Piana degli Albanesi e che desiderano offrire la loro competenza e le loro relazioni anche al territorio di Palermo anche attraverso la collaborazione con Vivi Sano. A Palermo peraltro vi è una numerosa comunità arbēreshe attorno alla concattedrale San Nicolò dei Greci alla Martorana. 

 

Lo sport sarà motore di sviluppo sociale, strumento di crescita, inclusione e partecipazione. Un presidio educativo, nato nel cuore di un luogo profondamente segnato dalla storia, per generare nuovi orizzonti attraverso la cultura, l’arte e la pratica dell’attività fisica. Un progetto che intreccia bellezza e memoria.

 

"Abbiamo voluto accendere riflettori sulla rinascita di quest’area, e per trasmettere ai giovani un messaggio attivo di memoria e di impegno civile. Un progetto, quello del centro sportivo, che abbiamo condiviso sin dall'inizio con i figli di Paolo, con il seminario diocesano italo albanese e gli enti partner di Piana degli Albanesi" dice Daniele Giliberti, presidente di Vivi Sano, associazione che ha realizzato e gestisce il Parco della Salute al Foro Italico, la Casa delle Ninfee al Parco Piersanti Mattarella e il Parco dei Suoni, spazio inclusivo nato in collaborazione con l’Istituto dei ciechi Florio e Salamone di Palermo.  

Murale di Andrea Buglisi per Paolo Borsellino

La parete che delimita la struttura è animata da un lungo murale firmato dallo street artist Andrea Buglisi che ha più volte ritratto il magistrato ed è autore di numerosi interventi pubblici legati alla memoria e all’identità civile. Un progetto artistico di forte impatto simbolico, realizzato lo scorso luglio insieme a una squadra composta da Nadia Agata Troìa, Sofia Picone, Giulio Marchetti e Sara Rizzo. Tra le varie immagini, quella del giudice, lo sguardo pensieroso e preoccupato,  poi una immagine del giudice bambino  che stringe tra le mani l’agenda rossa, metafora della verità da custodire e tramandare. Accanto a lui, la figura dell’amico e collega Giovanni Falcone, poi la Fiat 126 imbottita di esplosivo, e i corvi - simbolo della mafia - che si trasformano in gabbiani, segno di libertà e speranza.   

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