Morti in carcere, 74 vittime dall'inizio dell'anno: il flash mob in piazza Montecitorio
CronacaLa manifestazione nel centro della Capitale per l’undicesima edizione del Memorial Stefano Cucchi a 16 anni dalla morte del ragazzo. In piazza le sagome che rappresentano tutte le persone, alcune chiamate per nome e altre sconosciute, che da inizio 2025 si sono tolte la vita nelle carceri italiane
Sono 74 le persone che, da inizio gennaio 2025, si sono tolte la vita in carcere in Italia. Il Memorial Stefano Cucchi, giunto alla sua undicesima edizione, ha scelto di ricordarle con un flash mob davanti a Montecitorio a Roma. La piazza è stata tappezzata con 74 sagome, una per ogni detenuto morto: alcune hanno scritto il nome, altre appartengono a sconosciuti. Dietro le sagome senza volto, uno striscione con la scritta: “Un natale di clemenza per le carceri”.
Ilaria Cucchi: "Importante ricordare tutti gli altri 'Stefano'"
In piazza Montecitorio a promuovere la manifestazione è Ilaria Cucchi, sorella del giovane morto 16 anni fa dopo le percosse subite da parte dei carabinieri mentre era in custodia cautelare. "È l'undicesima edizione del Memorial Stefano Cucchi”, ha dichiarato la senatrice di Avs. “Sono 16 anni dalla sua morte, e per me e per tutti noi quest'anno diventa particolarmente importante ricordare Stefano, ma non solo lui. È importante ricordare tutti gli altri 'Stefano', raffigurati nelle sagome che vedete alle mie spalle. Sono tantissime e dietro ciascuna di queste sagome c'è una storia che molto spesso è ignorata da chi ci governa. Il sovraffollamento può essere la soluzione per i suicidi in carcere. Sappiamo che è vero l'esatto contrario è il principale motivo dei suicidi al quale non si vuole porre rimedio. Siamo qui per far sentire la nostra voce, la voce di Stefano".
Esponenti politici in piazza
Insieme a Ilaria Cucchi a Montecitorio anche altri esponenti di Avs, oltre a rappresentanti di diverse associazioni e organizzazioni. Tra loro pure il leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni: "Quella del Memorial Stefano Cucchi, oggi, è una scelta importante. I suicidi e le morti in carcere sono un'emergenza vera. Siamo di fronte a una condizione che fa i conti con un sovraffollamento strutturale e ingestibile, che rende invivibile la vita in carcere. Quando il carcere dovrebbe essere un luogo di riabilitazione e non solo di punizione, ma così non è. Di fronte a queste condizioni - ha dichiarato Fratoianni - occorrerebbero scelte coraggiose che abbiano a che fare con la depenalizzazione di alcuni reati, penso per esempio a tutti quelli legati al rapporto con le dipendenze. Scelte coraggiose come l'indulto, l'amnistia, in grado di abbassare la pressione, e anche investimenti che riguardino il personale carcerario".