Giornata contro la corruzione, Italia 52esima in classifica. Libera: 96 inchieste nel 2025

Cronaca

Lo riporta il Corruption Perceptions Index, elaborato annualmente da Transparency International, che assegna un punteggio a 180 Paesi e territori di tutto il mondo in base alla percezione della corruzione nel settore pubblico. Il dossier di Libera 'Italia sotto mazzetta': 1.028 persone indagate nel 2025, quasi il doppio dell'anno precedente

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L'Italia si trova al 52esimo posto nella classifica globale dell'Indice di percezione della corruzione (CPI) e al 19° posto tra i 27 Paesi membri dell'Unione europea. È quanto emerge dall'edizione 2024 dell’analisi di Transparency International. Il Corruption Perceptions Index, elaborato annualmente da Transparency International, assegna un punteggio a 180 Paesi e territori di tutto il mondo in base alla percezione della corruzione nel settore pubblico, utilizzando dati provenienti da 13 fonti esterne. I risultati sono espressi su una scala da 0 (altamente corrotto) a 100 (molto pulito). L'Italia si trova circa a metà.

La lotta alla corruzione, una sfida globale

Il CPI del 2024 mostra che la corruzione è un problema pericoloso in ogni parte del mondo, ma in molti Paesi si sta verificando un cambiamento positivo. La ricerca rivela inoltre che la corruzione rappresenta una grave minaccia per l'azione per il clima. Ostacola i progressi nella riduzione delle emissioni e nell'adattamento agli inevitabili effetti del riscaldamento globale. Sebbene, dicono i dati, 32 Paesi abbiano ridotto significativamente i loro livelli di corruzione dal 2012, c'è ancora molto lavoro da fare: 148 Paesi sono rimasti stagnanti o sono peggiorati nello stesso periodo di tempo. Anche la media globale di 43 è rimasta ferma per anni, mentre oltre due terzi dei paesi hanno un punteggio inferiore a 50. Miliardi di persone vivono in Paesi in cui la corruzione distrugge vite umane e mina i diritti umani. Il 9 dicembre si celebra la Giornata internazionale contro la corruzione, una ricorrenza per incoraggiare una riflessione sulle conseguenze di un fenomeno sociale, politico ed economico che colpisce tutti i Paesi, priva i cittadini di diritti fondamentali, rallenta lo sviluppo economico e mina le istituzioni. Per affrontare questa sfida globale, l’Assemblea generale dell’Onu ha adottato il primo strumento giuridico vincolante a livello internazionale, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione, il 31 ottobre 2003. 

L'Indice di Percezione della Corruzione 2024 (Cpi) di Transparency International.
L'Indice di Percezione della Corruzione 2024 (Cpi) di Transparency International.

Il dossier di Libera: nel 2025 96 inchieste e 1028 indagati

E l'avanzata sotterranea e senza freni della corruzione nel nostro Paese è messa in evidenza anche da Libera - nel suo dossier 'Italia sotto mazzetta', in occasione della giornata internazionale - che ha censito le inchieste sulla corruzione dal primo gennaio al primo dicembre 2025, contandone ben 96, alla media di otto al mese, con il coinvolgimento di 49 procure in 15 regioni e 1.028 persone indagate, quasi un raddoppio rispetto ai 588 dello scorso anno. Le regioni meridionali con le isole primeggiano con 48 indagini, seguite da quelle del Centro (25) e del Nord (23). La Campania è "maglia nera" con 219 persone indagate, segue la Calabria con 141 e la Puglia con 110. La Liguria con 82 persone indagate è la prima regione del Nord Italia, seguita dal Piemonte con 80. Ci sono mazzette in cambio di un'attestazione falsa di residenza per avere la cittadinanza italiana o per ottenere falsi certificati di morte. In altri casi le 'dazioni' hanno facilitato l'aggiudicazione di appalti nella sanità, per la gestione dei rifiuti o per la realizzazione di opere pubbliche, la concessione di licenze edilizie, l'affidamento dei servizi di refezione scolastica. Ci sono scambi di favori per concorsi truccati in ambito universitario. E ancora, le inchieste per scambio politico elettorale e quelle relative alle grandi opere con la presenza di clan mafiosi.

Da Milano a Roma, è 'allarme mazzette'

Da Torino a Milano, da Bari a Palermo, da Genova a Roma, passando per le città di provincia come Latina, Prato, Avellino, nel corso del 2025 risuona un allarme mazzette con il coinvolgimento di un migliaio di amministratori, politici (53), funzionari, manager, imprenditori, professionisti e mafiosi. Dall'analisi delle inchieste, ancora in corso e dunque senza un accertamento definitivo di responsabilità individuali, emerge una corruzione "solidamente" regolata, spesso ancora sistemica e organizzata, dove a seconda dei contesti il ruolo di garante del rispetto delle "regole del gioco" è ricoperto da attori diversi. Tra i 53 politici indagati (sindaci, consiglieri regionali, comunali, assessori) pari al 5,5% del totale degli indagati, 24 sono sindaci, quasi la metà. Il maggior numero di politici indagati sono in Campania e Puglia (13), seguite da Sicilia con 8, e Lombardia con 6. "Si tratta di un quadro sicuramente parziale, per quanto significativo, di una realtà più ampia sfuggente. Oggi - rileva Libera - il ricorso alla corruzione sembra diventare sempre più una componente 'normale' e accettabile della carriera politica e imprenditoriale. Una strategia spesso vincente, che avvantaggiando i disonesti induce una 'selezione dei peggiori' e per questa via degrada in modo invisibile la qualità della vita quotidiana, dei servizi pubblici, della pratica democratica". 

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