Codice della strada, è l'ora di un bel ripasso

Oggi, 16 novembre, è la Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada. Una ricorrenza istituita dall'Onu vent'anni fa, per ricordare a tutti la mattanza che si consuma quotidianamente sugli asfalti del pianeta: circa 1,2 milioni di morti l'anno. Per la stragrande maggioranza dei casi si tratta di morti evitabili, assurde, ingiuste. Che distruggono per sempre, da un giorno all'altro, famiglie e affetti. E fanno rabbia, perché non sono frutto di disgrazie, catastrofi naturali o malattie. Sono frutto di "leggerezze": comportamenti sbagliati dei conducenti e mancato rispetto del codice della strada. Per questo l'Europa nel 2018, con il piano "Vision Zero", si è posta un obiettivo: dimezzare i morti sulle strade entro il 2030 e azzerarli entro il 2050. Attraverso l'educazione. Otto morti al giorno E l'Italia? I più recenti dati Istat rivelano che nel nostro Paese nel 2024 si sono registrati 173.364 incidenti stradali con lesioni a persone. Le vittime sono state 3.030, con 233.853 feriti. Il tasso di mortalità è pari a 51,4 morti per milione di abitanti, un livello superiore di 7 punti rispetto alla media europea che ci relega tra i peggiori Paesi del vecchio continente. Le strade di Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Austria, Olanda contano meno vittime delle nostre. Parliamo di 8 morti e 641 feriti ogni giorno. Morti che si potevano evitare. Muoiono i più deboli Un dato che fa ancora più male se associato a due costanti, certificate da un report dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che valgono da noi come in tutto il mondo. La prima è che gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per la fascia di età 5-29 anni; la seconda costante è che i morti sulle strade sono in maggioranza i cosiddetti "vulnerabili". Ovvero pedoni, ciclisti e motociclisti. L'Italia è il Paese con il più alto tasso di motorizzazione d'Europa: 694 auto per mille abitanti, contro una media Ue di 571. E abbiamo più auto che patenti: guidarle in modo responsabile è il minimo dei doveri. L'indagine di Locauto L'azienda di noleggio auto e furgoni Locauto Group ha condotto anche quest'anno, in collaborazione con YouGov, una ricerca sull'educazione e la sicurezza stradale in Italia. L’obiettivo è quello di approfondire le conoscenze e i comportamenti degli italiani alla guida. È stato considerato un campione eterogeneo nazionale di oltre mille rispondenti adulti. Da questa analisi sono emersi due dati davvero preoccupanti: la diffusa tendenza a comportamenti potenzialmente rischiosi alla guida e una scarsa conoscenza del Nuovo Codice della Strada. So di non sapere. Ma guido lo stesso Uno dei dati più interessanti dell'analisi è senz'altro questo: il 71% degli italiani ritiene di dover ripassare le norme del codice della strada . Significa che oltre due automobilisti su tre hanno dei dubbi su come comportarsi mentre sono alla guida, eppure continuano a condurre la propria auto sulle strade. Non sappiamo quanti effettivamente riaprano il manuale della scuola-guida, ma sappiamo che dal 14 dicembre 2024 tutti noi abbiamo l'obbligo di aggiornarci con il Nuovo Codice della Strada. Ebbene, nel complesso, il 23% degli intervistati ammette apertamente di non conoscere le nuove regole in vigore. Un'inconsapevolezza che non si traduce, ancora, nell'astensione dal volante. Diventando irresponsabile. Se bevi non guidi. Fine del discorso Terza sorpresa: secondo la ricerca Locauto/YouGov, il 57% degli italiani non sa che la patente può essere sospesa in caso di positività al test alcolemico anche senza sintomi o segni di alterazione. Costoro credono, per capirci, che la celebre dispensa "ma io l'alcol lo reggo bene" sia valida. Ma ripeterla a sé e agli altri non fa sorridere: fa spaventare, e quindi ti toglie dal volante. Percentuali ancora più alte si registrano poi in relazione alle norme sull'arresto, sulle multe, sulle soglie consentite e sulla confisca del mezzo. L’indagine ha inoltre rivelato che il 32% dei rispondenti è solito consumare bevande alcoliche prima di mettersi alla guida. Una percentuale non diminuita rispetto allo scorso anno, malgrado la stretta del Nuovo Codice. Qui siamo nel regno dell'incoscienza: il 15% degli intervistati dichiara persino di non utilizzare abitualmente la cintura di sicurezza. Sono ragazzi. Appunto La ricerca Locauto/YouGov accende un faro anche sui comportamenti dei neopatentati. Come è noto, il Nuovo Codice della Strada fissa per i primi 3 anni il limite di velocità sulle autostrade a 100 km/h , un tasso alcolemico pari a zero e cilindrate entro i 142 CV di potenza. Ebbene, il 35% del campione sondato afferma di non conoscere questi valori obbligatori per i debuttanti su quattro ruote. Un dato aumentato del 5% rispetto allo scorso anno. Se i giovani muoiono sulle strade più che altrove, in parte è anche a causa di numeri come questo. Infine, la distrazione alla guida. Lo studio del gruppo di noleggio veicoli rivela che il 46% degli italiani ammette di aver usato il cellulare almeno una volta mentre era al volante, percentuale più alta tra i giovani tra i 18 e i 34 anni. Tra le motivazioni più frequenti in assoluto , l'impostazione del navigatore sullo smartphone mentre l'auto è in corsa. Educare per salvare vite In qualità di player attivo nel vasto mondo dei mezzi a quattro ruote, Locauto Group si è fatta promotrice di un progetto itinerante per l’educazione e la sicurezza stradale. “Locauto on Tour” propone un ciclo di otto incontri formativi presso scuole secondarie di secondo grado sul territorio nazionale. L'obiettivo è sensibilizzare gli studenti sui temi della guida responsabile e della prevenzione degli incidenti stradali. Quest'anno gli incontri si terranno nelle città di Pescara e Verona, poi sarà la volta di Palermo e Pisa. Si tratta di conferenze partecipate con esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, forze dell’ordine locali e associazioni. Nel nome di una cultura condivisa della sicurezza, su strade a misura di essere umano.

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Codice della strada, è l'ora di un bel ripasso

Lorenzo Gaggi