A un anno di distanza, il giallo del Bayesian è ancora irrisolto

Alle 3,50 del 19 agosto 2024 una violenta e improvvisa bufera di vento e pioggia colpì la costa nord-occidentale della Sicilia. Davanti a Porticello, a meno di un miglio da terra, durante una sosta della sua crociera nel Mediterraneo, intorno alle 21 era stato ancorato il Bayesian, lussuoso veliero di 56 metri, famoso per il suo albero in alluminio alto 75 metri, il più alto al mondo nella sua categoria, costruito da Perini Navi e considerato un superyacht di lusso e tecnologicamente avanzato. I passeggeri erano andati a dormire intorno a mezzanotte. Di guardia il marinaio Matthew Griffith, oggi uno degli indagati, gira e pubblica sui social un video dei lampi e fulmini di una tempesta che sembra lontana, e che invece in pochi minuti raggiunge e colpisce in pieno il veliero. Alle 3,57 il Bayesian è già alla deriva, comincia a spostarsi a dritta e sei minuti dopo, quando erano le 4,03, le luci si spengono e lo yacht sparisce dalle inquadrature delle telecamere puntate sulla rada. La cronologia del naufragio è stata ricostruita dalla Guardia Costiera in un’informativa di oltre 40 pagine consegnata alla Procura di Termini Imerese per conto della quale da un anno conduce le indagini su una tragedia ancora per molti versi inspiegabile. Quella notte alle 4,01 pioveva già con forza e soffiava vento freddo da nord-ovest ma è tra le 4,05 e le 4,06 che si registra il picco della tempesta ed è proprio nei minuti in cui il vento raggiunse la massima intensità che il veliero si sarebbe "abbattuto a 90 gradi, più precisamente tra le 4,03 e le 4,09". E poi, quando tra le 4,10 e le 4,18 le condizioni migliorarono, lo yacht si era già inabissato sul fondale a 49 metri di profondità, portando con sé i sei passeggeri che dormivano nelle loro cabine. Alle 4,18 appare per la prima volta "una luce intermittente riconducibile alla zattera di salvataggio" e solo alle 4,34 parte il primo razzo di segnalazione. Su quella zattera riuscirono ad aggrapparsi i dodici sopravvissuti, subito soccorsi dal comandante dell’imbarcazione ancorata a pochi metri dal Bayesian, il Sir Robert Baden Powell, un veliero più piccolo e sulla carta più instabile, che invece rimase a galla mentre il lussuoso yacht, dotato delle più avanzate tecnologie di sicurezza e considerato fino a quel momento inaffondabile, colava a picco in pochi minuti. Nell'informativa gli investigatori ipotizzano che l'equipaggio abbia ignorato o sottovalutato gli avvisi meteo che nelle ore precedenti avevano annunciato temporali e vento anche in quella zona e che a compromettere la stabilità del Bayesian potrebbe essere stato l'ingresso dell'acqua dai portelloni di poppa, forse chiusi soltanto quando era già troppo tardi. Orari, più o meno certi, ed errori, al momento ipotizzati, non bastano però ancora a fornire le risposte alle tante domande. Cosa ha provocato l’inabissamento del Bayesian? Una tempesta troppo violenta, la sottovalutazione dell’allerta meteo, un difetto di progettazione o una catena di errori umani fatali? E perché sei dei passeggeri non sono stati avvisati della tempesta in arrivo e sono stati lasciati nelle loro cabine? Una serie di misteri avvolge da un anno una tragica vicenda che ha scatenato ipotesi e supposizioni di esperti tanto quanto ha appassionato i teorici del complottismo, già da subito, non appena nella lista delle vittime del naufragio è apparso il nome di uno dei più noti e controversi imprenditori tecnologici del Regno Unito, Mike Lynch che si dice portasse sempre con sé gli hard disk crittografati contenenti dati sensibili legati a operazioni di intelligence che riguarderebbero diversi Paesi. L’imprenditore aveva fondato la società di cybersecurity Darktrace, poi venduta nel 2024, ed era stato anche consulente tecnologico per i governi del Regno Unito durante i mandati di David Cameron e Theresa May, offrendo supporto su temi legati alla sicurezza informatica e all’innovazione digitale. Aveva organizzato quella crociera con familiari, amici e dipendenti per festeggiare l’assoluzione nel processo che per dieci anni lo aveva tenuto alla sbarra negli Usa con l’accusa di frode per la vendita della sua azienda, la Autonomy, a Hewlett-Packard. E il giorno dopo il naufragio, in un altro angolo d’Europa, il socio di Lynch, Stephen Chamberlain, ex vicepresidente finanziario di Autonomy ed ex coimputato nel processo per frode, muore in un misterioso incidente mentre faceva jogging in una stradina nelle campagne inglesi del Cambridgeshire. Gli elementi, per un giallo, ci sono tutti. E mentre la verità è ancora ignota, si moltiplicano le ipotesi e le congetture e restano poche le certezze e le notizie da fonti ufficiali. Sulla vicenda è da subito calato il più stretto riserbo e mentre le telecamere di tutto il mondo dal 19 agosto 2024, compresa la nostra, erano, e restavano, per giorni puntate sul golfo di Porticello per seguire le ricerche e le operazioni di recupero dei corpi, a poche centinaia di metri l’Hotel Domina Zagarella, che su quel golfo si affaccia, diventava blindato quartier generale dove investigatori e procuratori sentivano i sopravvissuti senza che nessuna informazione trapelasse all’esterno. Il silenzio sarebbe stato imposto a tutti i superstiti da una di loro, la moglie di Lynch, Angela Bacares che dallo yacht è riuscita a salvarsi ma nella tragedia ha perso anche la figlia diciottenne Hannah. A bordo del Bayesian c'erano dunque 22 persone; tra i 12 ospiti i sopravvissuti furono solo 6, quelli che si erano svegliati sentendo la barca oscillare spinta dalle forti raffiche e finirono in acqua quando lo yacht si inclinò. Salvi anche 9 componenti dell'equipaggio. Tutti tranne il cuoco di bordo, Recaldo Thomas; il suo fu il primo corpo ad esser avvistato, vicino allo scafo, annegato durante un disperato tentativo di lasciare l'imbarcazione. I sei passeggeri morirono invece per la mancanza di ossigeno, intrappolati nel ponte inferiore, dove si trovavano le cabine in cui inspiegabilmente furono lasciati a dormire. Oltre al magnate Mike Lynch e alla figlia Hannah, l'avvocato americano Chris Morvillo con la moglie Neda e il presidente della Morgan Stanley International Jonathan Bloomer con la moglie Judith Elizabeth Ann. I corpi furono recuperati nei giorni successivi all'interno dello yacht dopo lunghe e impegnative operazioni subacquee. Gli avvisi di garanzia dalla procura di Termini Imerese arrivarono tra il 24 e il 26 agosto. Sono tre gli indagati per naufragio e omicidio colposo plurimo: “Matthew Griffiths, in qualità di marinaio addetto al turno di guardia notturno, perché non si avvedeva del peggioramento delle condizioni meteo”, scrive il pm Raffaele Cammarano nel capo d’imputazione. “L’ufficiale di macchina Timothy Parker Eaton perché non si avvedeva che la barca aveva già imbarcato acqua. Il comandante James Cutfield perché non adottava tempestivamente tutte le misure atte a fronteggiare la situazione di emergenza venutasi a creare e non avvertiva del pericolo dell’imminente naufragio tutti gli altri soggetti presenti sull’imbarcazione, cagionando la morte di sette di loro”. Secondo la procura, dunque, commisero una serie di errori e non adottarono una serie di contromisure che avrebbero potuto salvare un numero più alto di passeggeri e forse anche la barca. Di “nave inaffondabile” e di una “catena di errori da parte dell’equipaggio” ha sempre parlato la società Italian Sea Group, proprietaria della Perini Navi di Viareggio, costruttrice nel 2008 del Bayesian. A conclusioni diverse, anche se provvisorie, arriva invece l’indagine tecnica avviata nel Regno Unito dal Maib, ovvero il Marine Accident Investigation Branch. L'Agenzia governativa inglese a metà maggio 2025 ha reso noti i risultati parziali delle sue investigazioni che di fatto scagionano l’equipaggio. "Nelle condizioni di danno ipotizzate, velocità del vento superiori a 63,4 nodi erano sufficienti a far ribaltare Bayesian” – scrive il Maib - “ed è possibile che il Bayesian fosse altrettanto vulnerabile a venti inferiori a 63,4 nodi e queste vulnerabilità, in condizioni di navigazione a motore con vele ammainate, deriva mobile alzata e il 10% di materiali di consumo a bordo, non sono state identificate nel manuale di stabilità presente a bordo. Di conseguenza, queste vulnerabilità erano sconosciute sia al proprietario che all'equipaggio del Bayesian". Sviluppi concreti alle indagini e risposte ai tanti interrogativi si spera arrivino dall’esame del relitto, il cui recupero si è rivelato molto più complicato del previsto e con conseguenze tragiche per uno dei tanti esperti sommozzatori impegnati nelle operazioni. Durante il taglio del boma il 9 maggio è morto il sub olandese, Robcornelis Maria Huijben Uiben, che aveva solo 39 anni. Le operazioni hanno subito uno stop, si è deciso di cambiare strategia e di inviare sott’acqua solo robot fino a quando il 21 giugno 2025 finalmente lo scafo viene issato in superficie, trasferito al porto di Termini Imerese, adagiato su una struttura in acciaio e sottoposto alle indagini per chiarire le cause dell'affondamento. Da indiscrezioni trapelate a luglio sembra che le prime perizie tecniche emerse dai sopralluoghi tecnici sul relitto indichino che lo yacht fosse parzialmente allagato e inclinato di circa 15 gradi già prima del peggioramento delle condizioni meteo, il che spiegherebbe la rapidità dell’affondamento. Una scoperta che rafforza l’ipotesi dell’errore umano. L’assenza di falle all’esterno dello scafo, già accertata durante le operazioni di recupero, suggerisce che l’allagamento sia stato provocato da fattori interni. Gli inquirenti ritengono che, se lo yacht fosse stato in perfetta efficienza, con i motori accesi, e se l’equipaggio avesse seguito i protocolli di sicurezza, non solo negli ultimi minuti fatali ma anche nelle ore precedenti, l’affondamento sarebbe stato improbabile. Al vaglio degli inquirenti ci sono i dati e le immagini degli impianti di videosorveglianza recuperati per cercare di capire se davvero e perché il vascello fosse già pericolosamente inclinato prima di affondare e da dove sia entrata l’acqua che ne ha compromesso la stabilità. Nelle aule dei tribunali britannici si prepara intanto una battaglia legale per risarcimenti stimati intorno ai 400 milioni di euro. Il naufragio del Bayesian ha innescato una “guerra di polizze” e le conclusioni sulle responsabilità, al momento divergenti, delle due indagini in corso, l’inchiesta penale della Procura di Termini Imerese e quella tecnica dell’agenzia governativa britannica Marine Accident Investigation Branch, avranno un peso sugli ingentissimi pagamenti assicurativi.

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Raffaella Daino