L'uomo ha confessato poche ore dopo il delitto, dopo essere stato fermato per un controllo di routine dai carabinieri di Lecco mentre era al volante della sua auto in evidente stato di ubriachezza
Si terrà domani, davanti al gip di Lecco, l'interrogatorio per la convalida del fermo di Mohamed Rebami, 64 anni, originario del Marocco, che ha confessato di aver ucciso la moglie, Emilia Nobili, nella loro casa di Poggiridenti, in Valtellina. L'uomo è stato fermato ieri dai carabinieri del Comando provinciale lecchese. I militari lo hanno bloccato per un controllo di routine mentre vagava per la cittadina lombarda, in evidente stato di ubriachezza dopo avere ammazzato a coltellate la moglie di undici anni più anziana.
Condannato per maltrattamenti
Nella stella palazzina, in un altro appartamento, vive il figlio della coppia, Karim, che aveva sconsigliato alla madre di riaccogliere il padre violento, in passato già nei guai per maltrattamenti e percosse ai danni della madre. Il 64enne, dopo un periodo in carcere, era stato di recente condannato dal Tribunale a Sondrio a un anno e mezzo di reclusione e spesso i vicini, in passato, avevano sentito le urla per le liti provenienti da quell'alloggio. Si lavora per cercare di capire il movente: non è escluso che la donna gli abbia detto di lasciare l'abitazione, scatenando la violenta reazione del marito che l'ha uccisa con un coltello afferrato in cucina. La Procura di Sondrio, diretta da Piero Basilone, competente territorialmente per le indagini, probabilmente già domani fisserà la data per l'autopsia.