
Il cold case è stato risolto da poco più di due settimane: la vittima è Mustafa Sahin, 20 anni ai tempi dell’omicidio, nel 2008. Venne strangolato dal suocero Alfonso Porpora, di origini siciliane, nel garage di casa, a Sontheim an der Brenz. Il nuovo proprietario della casa dove un tempo abitava Porpora ha trovato un cranio in giardino sotto delle lastre di cemento
Stanno andando al loro posto tutti i tasselli che compongono il caso del cadavere decapitato trovato lungo l'autostrada del Brennero A22 il 21 febbraio 2008. Un paio di settimane dopo la svolta nelle indagini che ha portato all’identificazione della vittima e del suo killer, oggi la testa è stata ritrovata in Germania. Il corpo che per 17 anni era rimasto senza nome appartiene a Mustafa Sahin, cittadino tedesco di origini turche che all’epoca del delitto aveva 20 anni. Sahin venne strangolato dal suocero Alfonso Porpora, di origini siciliane, nel garage di casa, a Sontheim an der Brenz, il 13 febbraio dello stesso anno. Il nuovo proprietario della casa dove un tempo abitava Porpora, a Sontheim an der Brenz, ha trovato un cranio in giardino sotto delle lastre di cemento. Per avere assoluta certezza è atteso l'esame del dna.
Il killer già in carcere per altri omicidi
Alfonso Porpora nel momento in cui gli inquirenti hanno risolto il cold case del Brennero si trovava già in carcere in Germania, dove sta scontando una condanna all’ergastolo per altri due omicidi. L’uomo, che non ha mai rivelato il movente né ha mai ammesso di aver tagliato la testa del genero, ha invece confessato agli inquirenti di aver caricato il corpo in auto e di averlo abbandonato in Italia, tra Roma e Napoli. Stando alle indagini, Mustafa Sahin fu prima strangolato e poi decapitato: un taglio netto eseguito in modo estremamente preciso. Sulla base dei segni rilevati sul cadavere e sulla base anche delle analisi del sangue, il perito stabilì che la morte era da attribuirsi ad asfissia.