Sciopero Poste Italiane oggi, i servizi a rischio

Cronaca

L'agitazione interesserà l’intero turno di lavoro, coinvolgendo tutte le prestazioni ordinarie. Ma l’effetto potrebbe farsi sentire anche nei giorni successivi, poiché resteranno sospese le attività straordinarie fino a inizio luglio. Tra i disagi previsti, possibili ritardi nella consegna di posta e pacchi, così come nel pagamento delle pensioni e nei servizi legati ai bollettini postali

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Sarà una giornata complicata a livello nazionale per Poste Italiane quella di oggi, a causa dello sciopero generale di tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo indetto dai sindacati Slc Cgil e Uil Poste, a cui si affiancherà l’astensione da ogni attività straordinaria, supplementare e aggiuntiva fino al 2 luglio. All'origine della mobilitazione c'è una frattura profonda nei rapporti con l'azienda, tant'è che i sindacati parlano di un confronto azzerato, di tavoli saltati, di voci escluse, ma soprattutto di una deriva sempre più marcata verso la precarizzazione del lavoro. Lo sciopero interesserà l’intero turno di lavoro del 3 giugno, coinvolgendo tutte le prestazioni ordinarie. Ma l’effetto potrebbe farsi sentire anche nei giorni successivi, poiché resteranno sospese le attività straordinarie fino a inizio luglio. Tra i disagi previsti, possibili ritardi nella consegna di posta e pacchi, così come nel pagamento delle pensioni e nei servizi legati ai bollettini postali. Garantiti, comunque, i servizi minimi essenziali.

 

Le motivazioni dei sindacati

I segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, si sono così espressi al fianco delle lavoratrici e dei lavatori di Poste Italiane: “Desta grande preoccupazione che Poste Italiane, azienda a controllo pubblico e che ambisce a svolgere un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale del Paese, silenzi il dissenso e cerchi la scorciatoia degli accordi separati per massimizzare i profitti e non dare risposte alle giuste istanze dei lavoratori. Non vorremmo che questa fosse una strategia per preparare l’ulteriore privatizzazione di Poste annunciata dal Governo, e da noi sempre contrastata”. “Il ruolo e la storia di Poste Italiane" – aggiungono i segretari generali di Cgil e Uil – impongono alla dirigenza aziendale un cambio di paradigma. Non esistono solo gli interessi degli azionisti: agli ottimi risultati economici del gruppo devono corrispondere migliori condizioni di lavoro e salariali per i lavoratori di Poste, che contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento di quei risultati. È inoltre inaccettabile la forte razionalizzazione degli sportelli postali che, soprattutto nelle aree interne e nelle periferie del nostro paese, sta privando le cittadine e i cittadini, spesso i più fragili, di un presidio che garantisce l'accesso a servizi imprescindibili”.

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