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Martina Carbonaro, l’ex resta in carcere e confessa: Mi ha negato abbraccio e l'ho uccisa

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Femminicidio Martina Carbonaro, da Tucci
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Femminicidio Martina Carbonaro, da Tucci "piena confessione"
00:00:56 min

Il 19enne, che ha confessato di aver ucciso la ragazza a sassate, è accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha commentato la vicenda: "Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall'altra parte. Dobbiamo fare di più, tutti insieme"

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Si è svolta oggi nel carcere di Poggioreale di Napoli l’udienza di convalida del fermo per Alessio Tucci, l’ex fidanzato di Martina Carbonaro, la ragazza di 14 anni uccisa a pietrate lo scorso 26 maggio ad Afragola (Napoli). I reati contestati al 19enne, che ha confessato il femminicidio, sono di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere.  "Ho tentato di abbracciarla, lei ha rifiutato, era di spalle e l'ho colpita", ha dichiarato Tucci. Il suo legale ha chiesto il trasferimento in un altro carcere, diverso da Poggioreale, per evitare aggressioni da parte di altri detenuti. 

L'autopsia disposta per il 3 giugno

Tucci, 19 anno a luglio, resta dunque in carcere. Il gip del tribunale di Napoli Nord ha firmato l'ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia proprio dopo l'interrogatorio di stamattina durato un'ora. Dopo le confessioni, gli inquirenti lavoreranno per stabilire se Martina fosse ancora viva prima di essere sepolta da calcinacci: questo, in particolare, lo stabilirà l'autopsia disposta dalla procura per il 3 giugno. Nel frattempo, ieri il padre della vittima ha rotto il silenzio sulla vicenda: “Avevo in macchina l’assassino di mia figlia e non lo sapevo”. Parlando con i reporter, mentre portava un mazzo di fiori sul luogo del femminicidio della figlia, un edificio diroccato vicino all'ex stadio, Marcello Carbonaro ha detto: “Tucci ha fatto le vacanze con noi al mare, dormiva a casa nostra. Poi l’ha uccisa come un cane”.

Le parole della madre di Martina Carbonaro

La madre della vittima, Fiorenza Cossentino, ha rotto il silenzio sulla vicenda. "Tre settimane fa ho saputo che Alessio diede uno schiaffo a mia figlia, io avevo una cena a casa e non abbiamo potuto parlare, poi in camera mia figlia ha detto di aver sopportato tanto, pure uno schiaffo e di aver sbagliato ad accettare queste cose. Ma tutti sbagliano nella vita, basta che l'abbia ammesso", ha raccontato la madre. "Mia figlia mi ha sempre parlato bene del fidanzato, ma oggi ho il dubbio che sia successo di più e che lei abbia taciuto”, ha aggiunto. Da poco “mia figlia tramite social ha conosciuto un ragazzo con cui si sfogava, Alessio pensava l'avesse tradita". Ripercorrendo poi il momento della scomparsa, Cossentino prosegue: "Quando si innervosiva lo capivo, aveva un tono un po' così. Dopo aver parlato con mia figlia alle nove, scesi con il pigiama, e arrivai vicino all'imbocco della mia traversa. Andai vicino ad un bar dietro alla pineta, tornai indietro e chiamai lui. Mi disse che era stato con nostra figlia per poco, che non si era voluta far accompagnare e se ne era andato. La mamma ha sentito tutto e ha detto che non stavano più insieme, lei aveva paura che io denunciassi il figlio”.

Meloni: “Sui femminicidi dobbiamo fare di più”

"Alla famiglia di Martina va il mio abbraccio, pieno di dolore e vicinanza. Alla Giustizia il compito di intervenire con la massima severità. Alle Istituzioni il dovere di non voltarsi dall'altra parte”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando il femminicidio di Martina Carbonaro. “Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme. Per Martina. Per tutte", ha ribadito la premier definendo il femminicidio della 14enne "un delitto spietato, che colpisce nel profondo ogni genitore, ogni cittadino, ogni essere umano". Il femminicidio di Martina Carbonaro “ ci sconvolge”, ha sottolineato Meloni, e “ci impone di guardare in faccia un male profondo, che non possiamo né ignorare né normalizzare: la violenza cieca e possessiva che troppo spesso si abbatte sulle donne, anche sulle più giovani". 

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