Omicidio Stefania Camboni a Fregene, la nuora Giada Crescenzi resta in carcere

Cronaca

Stefania Camboni, 58 enne trovata morta il 15 maggio, è stata uccisa a coltellate. Nei confronti della sospettata, 30enne, il pm contesta il reato di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. La donna, riferisce la legale, continua a ribadire la sua estraneità ai fatti

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Resta in carcere la donna fermata per l’omicidio di Stefania Camboni, 57enne uccisa nella sua abitazione a Fregene e il suo corpo è stato ritrovato la mattina del 15 maggio. La sospettata, Giada Crescenzi, 30 anni, è la nuora della vittima e su di lei pende l’accusa di omicidio aggravato dalla minorata difesa e con abuso di relazioni domestiche e di ospitalità. Camboni, stando a quanto emerso dalla prima autopsia, è stata uccisa nel sonno con oltre venti coltellate, con diversi colpi inferti in punti vitali, alla gola e al cuore.

Sospettata non ha risposto a domande del gip

La nuora della vittima, fermata nei giorni scorsi, resta in carcere dopo la decisione del giudice di non convalidare il fermo ma, contestualmente, di emettere una ordinanza di custodia cautelare in cella. Il gip di Civitavecchia è arrivato a questa conclusione al termine dell'interrogatorio di convalida durante il quale la giovane sospettata si è avvalsa della facoltà di non rispondere. “La mia assistita è molto provata ma ribadisce la sua estraneità ai fatti”, ha riferito l’avvocato Anna Maria Anselmi, difensore della donna. “Ricordiamo che l'arma e il telefono della vittima non sono stati ancora trovati e che Giada non ha segni di colluttazione. Ora attendiamo di leggere l'ordinanza e poi valuteremo se fare o meno ricorso al Riesame”. 

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