Esplora tutte le offerte Sky

Omicidio Saman Abbas, i cugini a processo: "Siamo innocenti, chiediamo giustizia"

Cronaca
©Ansa
I titoli di Sky TG24 del 18 aprile, edizione delle 13
NEWS
I titoli di Sky TG24 del 18 aprile, edizione delle 13
00:01:38 min

Ikram Ijaz, uno dei due cugini di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni uccisa nel maggio 2021 a Novellara, ha ribadito la sua estraneità ai fatti durante il processo in Corte d'appello. "Non ho avuto nessun ruolo in questa vicenda, come anche Nomanhulq, non siamo colpevoli", ha detto Ijaz

PlayCreated with Sketch.
ascolta articolo

"Sono innocente, non ho avuto nessun ruolo in questa vicenda, come anche Nomanhulq. Non siamo colpevoli, non vogliamo andare di nuovo in carcere e chiediamo giustizia". Così Ikram Ijaz, uno dei due cugini di Saman Abbas, la ragazza di 18 anni uccisa nel maggio 2021 a Novellara, ha ribadito la sua estraneità ai fatti durante il processo in Corte d'appello. I due cugini, sia Ijaz che Nomanhulq, sono imputati per l'omicidio di Abbas. 

Il cugino di Saman Abbas: "Noi innocenti"

"Mi dispiace moltissimo di quello che è successo, ma su questo non posso riferire", ha aggiunto Ijaz. Prima di lui aveva parlato anche l'altro cugino, Nomanhulaq, come lui assolto in primo grado: "L'errore che abbiamo fatto è allontanarci da qua, se non fossimo fuggiti non saremmo in questa situazione".

Ijaz ha detto anche che aveva un "ottimo rapporto" col fratello di Saman, che lo ha accusato: "Lo amavo, mi dispiace, perché ha detto delle bugie", ha detto l'imputato. Per quanto riguarda il padre di Saman, Shabbar, e lo zio, Danish Hasnain, "hanno mentito per liberarsi da questa responsabilità, accusando noi. Io - ha continuato - sono stato in carcere due anni pur essendo innocente. Ho subito percosse, mi hanno picchiato in carcere. Sono stato lontano dalla mia famiglia che ha sofferto. Ogni volta che sentivo mia madre e la mia famiglia li tranquillizzavo dicendo che la verità sarebbe venuta fuori. Io pure ho sofferto e ho pianto. Riguardo a Saman ho detto tutto quello che sapevo". Nomanhulaq, che ha spiegato come le sue generalità corrette siano Noman (nome) e Hulaq (cognome), ha detto che nei giorni successivi alla partenza per il Pakistan dei genitori di Saman, a maggio 2021 (dopo la sparizione della ragazza), "c'erano continue visite dei carabinieri e abbiamo avuto paura, decidemmo di allontanarci anche noi". 

Vedi anche

Saman Abbas, Procura chiede in appello ergastolo per i 5 familiari

Cronaca: i più letti