Fisco e spese mediche, l'appello di Paolo Guzzanti: "Sono rimasto con 14 euro, aiutatemi"
Cronaca
Questo appello lanciato dall'85enne giornalista, politico e saggista in un messaggio inviato ad un gruppo ristretto di amici. "La misura dell'aiuto che vi chiedo è libera, piccola e a piacere", ha spiegato. "Mi si sono ingorgate le spese mediche per quattro interventi in un anno non coperte da assicurazione e una valanga di tasse che, per quanto previste, mi hanno lasciato letteralmente a terra", ha poi aggiunto
"La misura dell'aiuto che vi chiedo è libera, piccola e a piacere. Mi si sono ingorgate le spese mediche per quattro interventi in un anno non coperte da assicurazione e una valanga di tasse che, per quanto previste, mi hanno lasciato letteralmente a terra con soli 14 euro in contanti". Questo l’accorato appello lanciato da Paolo Guzzanti, 85 anni, giornalista, politico, saggista in un messaggio inviato ad un gruppo ristretto di amici e rilanciato dalla testata “La Notizia”, che ne ha raccolto la testimonianza. "Da dicembre a febbraio ho subíto ben quattro interventi. Oggi va meglio, ma ho sofferto anche di 'piccola depressione', quella condizione che ti porta a lasciarti andare e a non avere nemmeno la voglia di alzarti dal letto per lavarti i denti", ha raccontato il giornalista. "Il mio secondo divorzio è stato devastante e ha contribuito fortemente alla situazione di difficoltà economica in cui oggi vivo. Cinque anni di aule giudiziarie, perché la mia ex pretendeva che il mantenimento a lei corrisposto fosse sempre quello di quando avevo la carica di parlamentare. Divorziare è un lusso, invece dovrebbe essere un diritto garantito come l'aborto, o come tutto ciò che regola la vita civile", ha proseguito Guzzanti nel suo racconto.
Un gesto "necessario ma umiliante"
"Mi sono ritrovato ad essere un malato renale, con una importante insufficienza”, ha riferito ancora il giornalista, criticando in qualche modo la sanità pubblica italiana. "La comunissima catena che spinge ad andare da un medico all'altro in presenza di una malattia, o di approfondimenti diagnostici ha dei risvolti economici pesanti e anche quelli psicologici che ne conseguono non sono da meno – ribadisce Guzzanti - Per ben 50 anni ho pagato da giornalista l'assicurazione e sono dunque 'un privilegiato, ma a molte persone questa possibilità è stata preclusa e oggi sono un numero in liste di attese interminabili dove si rischia anche la vita. La sanità pubblica oggi esiste e resiste, ma subisce depotenziamenti per quantità e qualità. Pensiamo alla carenza di medici o di macchinari adeguati nelle strutture ospedaliere. In alcuni casi, abbiamo anche il paradosso di disporre dei mezzi ma non di risorse umane adeguatamente formate al loro utilizzo". Nel mirino dell’85enne anche il Fisco che “non è solo l'aguzzino che riscuote le tasse e sanziona se non tutto è in ordine. Viene a casa tua, verifica ciò di cui tu hai bisogno, viene a conoscere i tuoi problemi (fosse anche solo l'apparecchio odontoiatrico di cui necessitano i figli) per cui lo Stato chiede dei soldi, ma ti garantisce dei servizi. Invece, in Italia lo Stato chiede i soldi per coprire dei debiti. Non sono un tecnico e non posso indicare la via da seguire, ma credo che qualcosa in più - anche nell'ultima legge di bilancio - doveva essere fatta per ridurre la sproporzione tra quanto dobbiamo corrispondere di tasse e la qualità di ciò che ci viene reso in cambio”. Oggi, conclude Guzzanti, "sarei un benestante, ho una buona pensione che però viene falcidiata dai prestiti che ho fatto quando potevo... Oggi a 85 anni non mi presterebbero neanche un centesimo. Quindi mi ritrovo ad essere un vecchio giornalista che continua a scrivere per vivere - e mi piace, sia chiaro -, tanto disperato che la settimana scorsa ho inviato un messaggio Whatsapp chiedendo aiuto ad alcuni amici personali, molto stretti. È stato sicuramente un gesto necessario, ma umiliante", ha aggiunto.
