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Roma, prete scomunicato dopo i video contro Papa Francesco

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Secondo Natale Santonocito, Joseph Ratzinger non avrebbe mai rinunciato al suo incarico papale, rendendo di fatto illegittima la nomina di Papa Francesco 

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Natale Santonocito, ex prete di Tivoli-Palestrina, ha ricevuto oggi la scomunica “latae sententiae” – ovvero, una forma di esclusione automatica dalla comunità ecclesiale applicata in base alla gravità delle azioni compiute - a seguito di video blasfemi che mettevano in dubbio la legittimità del pontificato di Papa Francesco. Dopo un processo penale extragiudiziale della diocesi di Palestrina, il decreto di scomunica, deciso secondo il Codice di diritto Canonico, è stato notificato a Santonocito tramite l'avvocato difensore ex officio nei locali della Curia. Ora non potrà più celebrare i sacramenti, predicare o esercitare alcun ministero pubblico.

Il motivo della scomunica

La vicenda ebbe inizio lo scorso 8 dicembre, nel giorno dell'Immacolata Concezione, quando l'ex prete diffuse sui social un video blasfemo nei confronti del Papa attualmente in carica. “Da undici anni stiamo vivendo cose strane, il cosiddetto Francesco non è Papa. Non lo è mai stato” - aveva dichiarato, sostenendo che – “Benedetto XVI non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al Munus Petrinum, all'investitura di Papa che deriva direttamente da Dio, bensì ha pronunciato una dichiarazione in cui rinunciava al ministerium, all'esercizio pratico del potere”. Secondo l’ex parroco, infatti, sarebbero state delle traduzioni linguistiche errate e il potere dei media ad aver promosso false informazioni per far sembrare che Joseph Ratzinger avesse realmente rinunciato al suo incarico. All’episodio dell’8 dicembre ne era poi seguito un altro la settimana seguente, che aveva mosso l’intervento del vescovo e fatto ricevere a Santonocito un’ammonizione. Ciononostante, aveva continuato a difendere la sua posizione, sempre diffondendola tramite i social media.

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