Neonata rapita a Cosenza, i genitori: "Come se fosse nata due volte"

Cronaca

“La bimba sta bene” dice Federico, il papà. “Non pensavamo a una soluzione così veloce. Sono state però le tre ore più brutte della nostra vita” sottolinea rivolgendo subito il suo pensiero agli agenti della Squadra mobile di Cosenza il cui intervento è stato risolutivo

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“È come se Sofia fosse nata due volte. Faremo una grande festa quando la porteremo finalmente a casa e quando sarà più grande le racconteremo cosa è accaduto”. Affidano a Il Messaggero la loro gioia i genitori della neonata rapita dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza e ritrovata dopo tre ore dalla polizia. “La bimba sta bene” dice Federico, il papà. “Non pensavamo a una soluzione così veloce. Sono state però le tre ore più brutte della nostra vita” sottolinea rivolgendo subito il suo pensiero agli agenti della Squadra mobile di Cosenza il cui intervento è stato risolutivo. “Sono stati bravissimi e velocissimi, perché hanno preso subito la registrazione delle telecamere, sia della clinica che dei negozi vicini. Hanno visto la macchina e li hanno rintracciati”. "Quello che hanno portato a termine le donne e gli uomini della Questura di Cosenza è qualcosa di meraviglioso, di unico - ha commentato Felice Romano, Segretario Generale del Siulp -. Faccio appello alla Premier Meloni. Questi sono ragazzi che hanno compiuto un autentico miracolo e a loro va la più alta onoreficenza possibile: sono il vanto del nostro Paese”. 

La "finta" gravidanza e il rapimento

Il papà della piccola Sofia definisce ”pazzia” la storia della coppia che, prima di rapire la figlia, aveva simulato una gravidanza. “Non li avevamo mai visti né sentiti nominare” dice. “Sembra che quella donna (Rosa Vespa, ndr) ci provasse da giorni, perché già da venerdì hanno detto che era entrata in clinica; dalle telecamere si vedeva”. E ancora: “Quando è entrata nella stanza eravamo tutti insieme: io, mia moglie, mia suocera e mio figlio Alessandro di 4 anni. È stata soprattutto mia suocera ad avere il sospetto perché non l'avevamo mai vista. Si è presentato dicendo che era una puericultrice che doveva pulire la bambina. Noi abbiamo detto che era stata cambiata e ci ha chiesto se fossero passate più di tre ore. Alla nostra risposta affermativa, ci ha detto: ‘allora ve la cambio’. Non potevamo pensare a tutto il resto. Sembrava serena, non c'era nulla di strano”.

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