Giovanni Amoroso nuovo presidente della Consulta: su fine vita serve leale collaborazione
CronacaEletto presidente della Consulta all'unanimità, Amoroso, classe 49, succede ad Augusto Barbera e nomina come vice presidenti Francesco Viganò e Luca Antonini
Giovanni Amoroso è il nuovo presidente della Corte Costituzionale, riunitasi oggi per eleggere il successore di Augusto Barbera, il cui mandato è scaduto lo scorso 21 dicembre. Come primo atto, il neo presidente eletto ha nominato vicepresidenti della Corte Francesco Viganò e Luca Antonini. "Il mio impegno sarà assoluto nello svolgimento di questo incarico con disciplina e onore, come richiede l'articolo 54 della Costituzione". Così il neo presidente della Consulta in conferenza stampa sottolineando che la Corte "è un organo collegiale, tende ad avere una giurisprudenza uniforme, a seguire una traccia continua". Quanto all'Europa, il nuovo presidente della Consulta ha rilevato come "si e' accentuato negli ultimi anni uno spazio costituzionale comune". Infine ha ribadito: "Occorre che il legislatore intervenga e determini i criteri per i Lep che sono il pilastro su cui si regge la legge 86 che è stato investito dalla pronuncia di incostituzionalità".
"Passi indietro è un po' difficile che si possano ipotizzare" su temi come la procreazione medicalmente assistita e il fine vita, "ma poi c'è sempre da confrontarsi con il contesto, pensate a quello tutto particolare che si è verificato durante la pandemia", ha detto Amoroso ricordando che di questi temi la Corte si è occupata più volte, e sarà ancora chiamata a farlo. "Il principio della leale collaborazione in questo dovrebbe trovare attuazione" ha aggiunto.

Chi è
Amoroso, già presidente facente funzioni dalla scadenza del mandato di Barbera, è stato vice presidente della Corte dalla nomina di Barbera alla guida di Palazzo della Consulta. Nato a Mercato Sanseverino (Salerno) il 30 marzo 1949, è stato eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017; il suo mandato da presidente scadrà pertanto il 13 novembre del 2026. Sposato e padre di due figli oltre che 4 volte nonno, il neo presidente è stato eletto all'unanimità da una Corte non nel plenum del suo Collegio, ma al minimo legale per poter deliberare, con 11 giudici su 15.

La carriera
Amoroso ha conseguito con lode il diploma di laurea in giurisprudenza nell’anno 1971 presso l’Università degli studi La Sapienza di Roma, discutendo una tesi in economia politica sul tema “Corso dei cambi e bilancia dei pagamenti”. Nominato magistrato il 27 marzo 1975, si è collocato al secondo posto della graduatoria finale; ha svolto le funzioni di pretore penale presso la pretura di Bergamo (1976-1980) e di pretore del lavoro presso la pretura di Roma (1980-1984). Nel 1984 è stato assegnato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione, dapprima come magistrato di tribunale (1984-1989) e poi come magistrato d’appello (1996-2000). Nel periodo 1986-1989 è stato altresì applicato al Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione, tenendo anche corsi di apprendimento del sistema Italgiure delle banche dati della Corte.

L'esperienza a Palazzo della Consulta
Dal 1990 al 1996 Amoroso è stato collocato fuori ruolo della magistratura in quanto assistente di studio a tempo pieno del giudice costituzionale Renato Granata. Successivamente - rientrato in ruolo come magistrato d’appello applicato all’Ufficio del Massimario della Corte di cassazione - ha proseguito dal 1996 al 1999 come assistente di studio a tempo parziale del giudice costituzionale Renato Granata, eletto presidente della Corte. In seguito, dal 1999 al 2008, rimanendo in ruolo come magistrato della Corte di cassazione, è stato assistente di studio del giudice costituzionale e poi presidente Franco Bile.