La donna, una 30enne italiana, avrebbe smentito di fronte agli inquirenti un legame sentimentale con Mamadi Tunkara, ucciso dal 28enne Sadate Djiram, che avrebbe agito spinto dalla gelosia. L'assassino sostiene di essere stato aggredito per primo e nega la premeditazione
Si arricchisce di nuovi particolari la ricostruzione del tragico omicidio di Mamadi Tunkara, il 36enne gambiano addetto alla sicurezza di un supermercato Carrefour, ucciso a coltellate in centro a Bergamo. Il 28enne togolese Sadate Djiram, che ha confessato il delitto dopo essere stato fermato poco oltre la frontiere, avrebbe apparentemente agito spinto dalla gelosia: Sadate accusava Mamadi di aver avviato una relazione con la sua ex compagna, un'italiana che gli inquirenti hanno sentito nella giornata di ieri. Allo stato delle cose, tuttavia, non ci sono conferme di questa circostanza.
Tunkara già avvicinato dall'assassino nei giorni scorsi
Il fratello della vittima, Alieu Tunkara, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe detto di non saperne nulla e lei stessa avrebbe negato. La donna è un’italiana 30enne, che già venerdì sera, poche ore dopo l’omicidio, è stata sentita in questura dagli agenti della Squadra mobile. Aveva rotto con Sadate Djiram da fine anno e lui si era convinto che il motivo fosse Tunkara. Lo aveva già avvicinato nei giorni scorsi, cercando di fargli ammettere che si frequentavano. Il gambiano, 36 anni, aveva respinto le accuse, ma non deve essere bastato.
L'assassino nega la premeditazione
Alla pm Silvia Marchina e agli agenti della Squadra mobile Sadate Djiram ha confessato di avere ucciso Tunkara dopo avere insistito per un ulteriore chiarimento. Sostiene di essere stato aggredito per primo, a parole e con qualche spintone, e che tutto sarebbe degenerato in un attimo. Ha fatto cadere Tunkara, ha impugnato il coltello da cucina che aveva con sé e ha sferrato almeno quattro colpi dall’alto verso il basso: all’addome, al collo e a un fianco. Non lo aveva premeditato, assicura. Allo stato non gli sono contestate aggravanti.