Bologna, dipendenti comunali ricevono bonus ma nella card c'è un insulto criptato

Cronaca
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La denuncia arriva dal Sindacato Generale di Base (Sgb), che attacca duramente il sindaco e sostiene, tra l'altro, che la Card Cultura rappresenti l’unica forma di welfare prevista dal nuovo contratto integrativo, definito "vergognoso" e approvato solo dal 10% dei lavoratori, con il sostegno di Cgil e altre sigle sindacali

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Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha annunciato con entusiasmo ai dipendenti comunali la distribuzione gratuita della Card Cultura, definendola un gesto di riconoscenza per il loro impegno quotidiano ed un invito a farsi promotori della cultura bolognese. Tuttavia, quella che sembrava un'iniziativa positiva si è trasformata in una clamorosa beffa. Infatti, il codice inviato per attivare la card, che garantisce l’accesso gratuito a musei, mostre e cinema, nasconde un messaggio offensivo: "27UP1d0c0c091ion3". Sostituendo alcuni numeri con lettere simili, come spesso accade nelle password, emergono chiaramente le parole “stupido” e “cogl....”. Un dettaglio imbarazzante contenuto nella mail ufficiale firmata dallo staff Benessere organizzativo di Palazzo d’Accursio.

La reazione del sindacato

La denuncia arriva dal Sindacato Generale di Base (Sgb), che attacca duramente il sindaco: “Il codice ’Stupido cogl...?’ È questo il ringraziamento rivolto ai dipendenti comunali?”. Ma la polemica non si ferma qui: secondo il sindacato, la Card Cultura rappresenta l’unica forma di welfare prevista dal nuovo contratto integrativo, definito "vergognoso" e approvato solo dal 10% dei lavoratori, con il sostegno di Cgil e altre sigle sindacali. Un episodio che ha scatenato indignazione e acceso il dibattito sulle reali condizioni dei dipendenti del Comune di Bologna.

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