E' successo a un 73enne, colpito da un episodio di phishing: ingannato un messaggio con un logo di Poste Italiane ha fornito i codici di accesso, consentendo ai truffatori di riscuotere 18mila euro di buoni fruttiferi. Per il giudice l’azienda non ha adottato tutti i meccanismi utili a difendere l’utente
Truffato con un sms che lo avvisava di un malfunzionamento sul suo conto corrente di Poste Italiane, un 73enne in provincia di Firenze si è visto sfilare oltre 18mila euro in buoni fruttiferi. Ma ora verrà risarcito da Poste che, secondo quanto stabilito dal giudice, non avrebbe adottato tutti i meccanismi necessari alla tutela del cliente.
La ricostruzione dei fatti
Secondo quanto riporta Repubblica.it, che ha dato la notizia, dopo il contatto via sms con il logo dell'azienda l'uomo era stato contattato telefonicamente da alcune persone che si erano finte addetti aziendali, riuscendo a farsi comunicare i codici di accesso. A quel punto avevano riscosso 18.039 euro di buoni fruttiferi postali a insaputa della vittima.
Il 73enne, residente a San Casciano Val di Pesa, assistito dall’avvocato Pierpaolo Florio, ha presentato ricorso contro Poste italiane al tribunale di Firenze. In primo grado i giudici della terza sezione civile hanno condannato l’azienda al risarcimento dell’intera somma, perché - scrive la giudice Elisabetta Carloni - "la responsabilità di Poste avrebbe potuto essere esclusa solo nel caso in cui l’azienda avesse dimostrato di aver adottato tutti i meccanismi necessari alla tutela del cliente".