Piscina, 25 anni, era stato arrestato il 13 giugno scorso per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale nei confronti di minori adescati su piattaforme social, presentandosi con falsi nomi. La difesa: "Ha riconosciuto il suo disturbo, l'obiettivo è la guarigione"
L'ex conduttore radiofonico Andrea Piscina, arrestato a Milano il 13 giugno scorso per produzione di materali pedopornografico e violenza sessuale nei confronti di minore adescati su piattaforme social, è stato condannato oggi a sei anni di carcere. Lo ha deciso il gup Roberto Crepaldi al termine del processo con rito abbreviato. Il pm Giovanni Tarzia aveva chiesto una pena di nove anni.
La denuncia della madre di un minorenne
Stando alle indagini, cominciate nell'estate del 2023 per via della denuncia di una mamma di un minorenne, Piscina, che al processo ha riconosciuto gli abusi, avrebbe adescato i ragazzini su piattaforme social, presentandosi con falsi nomi come "Alessia", "Anna" e "Sara". Nella prima fase dell'inchiesta era stata individuata subito una vittima, ma poi le moltissime immagini trovate sui dispositivi del 25enne, nel successivo lavoro investigativo, hanno portato gli inquirenti ad identificare altri due minori che sarebbero stati adescati attraverso la sua attività nella polisportiva. Piscina, difeso dall'avvocato Valentina Di Maro, ha anche già offerto una somma come risarcimento e sta seguendo un percorso in carcere. L'ex conduttore, fratello del consigliere comunale milanese della Lega Samuele Piscina (totalmente estraneo all'inchiesta), conduceva un programma su Rtl 102.5. L'emittente, dopo aver fatto sapere di avere appreso "con incredulità e sgomento" la notizia dell'arresto, aveva subito deciso "di sospendere in via cautelativa" il conduttore.
La difesa: "L'obiettivo è la guarigione"
"La nostra vittoria è il fatto che Andrea abbia intrapreso un percorso presso il Cipm, Centro italiano per la promozione della mediazione. La vera vittoria è che abbia riconosciuto il suo disturbo, aver capito che questo è il vero problema" è stato il commento dell'avvocata Valentina Di Maro, che difende l'ex speaker radiofonico, commentando la sentenza di condanna a sei anni. L'obiettivo ad oggi - ha concluso la legale - è quello di ottenere la guarigione".