Veneto, vittima di sospetta febbre emorragica lavorava in Congo. Cosa sappiamo

Cronaca
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Andrea Poloni, 55enne di Treviso, è morto per una sospetta febbre emorragica dopo essere rientrato da un viaggio in Congo. Il malessere si è manifestato poco dopo il rientro e le sue condizioni sono peggiorate rapidamente. Sono in corso accertamenti per capire l’origine della malattia. I primi riscontri “portano a un caso di malaria e non a virus sconosciuti”, ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca

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Era rientrato da poco da un viaggio in Congo Andrea Poloni, 55enne di Treviso, morto a causa di una sospetta febbre emorragica su cui l'istituto Lazzaro Spallanzani, di Roma, dovrà fare chiarezza. A comunicare il caso è stata l’igiene pubblica della Asl Marca trevigiana. Ora sono in corso accertamenti per capire l'origine della malattia.

Rocca: “Primi riscontri portano a un caso di malaria”

"Non sono ancora terminati tutti gli esami, ma i primi riscontri portano ad un caso di malaria e non a virus sconosciuti. Ovviamente gli esami vanno approfonditi e sono in corso ulteriori verifiche”, ha riferito il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, a margine della presentazione dei bus Cotral, interpellato in merito agli accertamenti in corso all'Istituto Spallanzani. “I campioni di laboratorio vanno processati, lavorati, alcuni esami si fanno immediatamente per altri può servire qualche ora in più", ha spiegato Rocca.

Malessere dopo il rientro in Italia

Il malessere si era manifestato nei giorni scorsi poco dopo il suo rientro in Italia, con sintomi che si erano progressivamente aggravati. Sarebbe stata la figlia, preoccupata per il peggioramento delle sue condizioni, a insistere più volte perché fosse interpellato un medico. Tuttavia, quando il ricovero si è reso inderogabile, le condizioni di Poloni erano tali da rendere impossibile ai sanitari qualsiasi intervento di terapia efficace.

Avviata la sorveglianza sanitaria  

Le Regione Veneto ha fatto sapere che “in attesa degli accertamenti diagnostici sono state comunque attivate tempestivamente le misure di sanità pubblica previste per questi casi, in accordo con il ministero della Salute, l’Istituto Spallanzani e l’Istituto Superiore di Sanità”. “È stato attivato il protocollo previsto, disponendo anche l’isolamento fiduciario domiciliare per l’unico contatto noto e avviando la relativa sorveglianza sanitaria”.

Chi era Andrea Poloni

Andrea Poloni, 55 anni, era impegnato nei Paesi in via di sviluppo. La sua missione principale consisteva nel promuovere l’agricoltura biologica e introdurre nuovi macchinari per migliorare le coltivazioni. In passato aveva lavorato come elettricista, ma da qualche tempo si era dedicato alla coltivazione della canapa, producendo anche miele biologico, erbe medicinali e birra. Dopo la separazione dalla prima compagna italiana, si era legato sentimentalmente a una donna del Congo attiva in progetti di cooperazione in Africa. Insieme si occupavano di raccogliere fondi per promuovere lo sviluppo delle comunità, aiutando la popolazione a creare laboratori tessili e orti collettivi.

Autorità Congo: "Malattia sconosciuta è forma grave di malaria"

Intanto, il ministero della Sanità della Repubblica Democratica del Congo ha dichiarato che la malattia precedentemente non identificata e che circola nella regione di Panzi è "una forma grave di malaria". Lo ha riferito l'agenzia Reuters sul suo sito. Le autorità locali hanno affermato che la malattia aveva ucciso 143 persone nella provincia sudoccidentale di Kwango a novembre. "Il mistero è finalmente stato risolto. Si tratta di un caso di malaria grave, sotto forma di malattia respiratoria, indebolito dalla malnutrizione", ha affermato in un comunicato il ministero della Sanità.

Ciriani: “Gruppo di coordinamento su malattia Congo”

 

"L'Iss monitora costantemente la situazione”, ha assicurato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani al question time dall'Aula di Montecitorio. “È stato costituito un ristretto gruppo di coordinamento e, in attesa di indicazioni da parte delle autorità sanitarie internazionali, sono in via di definizione indicazioni per la tempestiva individuazione sul territorio nazionale di possibili nuovi casi". Sul "Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico, è in corso di definizione in questi giorni una versione aggiornata rispetto alla precedente bozza, già trasmessa alla Conferenza Stato-Regioni”, ha aggiunto.


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