La violenza avvenne ai danni di una ragazza 16enne in una villa a Roma, quartiere Primavalle, la notte di Capodanno del 2020. La procura aveva chiesto una condanna a 12 anni e sei mesi. "Io non ho fatto niente, ho la coscienza pulita. A me non mi ha ammazza niente. Io rido sempre", ha commentato l'imputato
I giudici della quinta sezione collegiale di Roma hanno condannato a 5 anni e mezzo Patrizio Ranieri, imputato nel processo per lo stupro di una ragazza 16enne avvenuto in una villa a Roma, quartiere Primavalle, la notte di Capodanno del 2020. La procura aveva chiesto una condanna a 12 anni e sei mesi.
"Io non ho fatto niente, ho la coscienza pulita. A me non mi ha ammazza niente. Io rido sempre", ha commentato l'imputato.
I fatti
Secondo l’accusa, Ranieri e altri ragazzi, alcuni minorenni all’epoca dei fatti, avrebbero compiuto abusi sulla vittima, allora 16enne, approfittando del suo stato di incoscienza dovuto all’assunzione di alcol e droghe. Per questa vicenda due minorenni sono già sotto processo mentre per un altro maggiorenne i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio.