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Speleologa intrappolata, i soccorritori: "È vigile". Lei: "Mai più in una grotta"

Cronaca
Speleologa intrappolata in una grotta, in corso i soccorsi
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Speleologa intrappolata in una grotta, in corso i soccorsi
00:00:29 min

Ottavia Piana si trova da sabato scorso nell'Abisso Bueno Fonteno a seguito di una caduta da circa cinque metri da una parete rocciosa che le ha causato diverse fratture. Ancora incerti i tempi in cui potrà essere raggiunta dai soccorritori e portata all'esterno. La donna al medico: "Basta speleologia". Probabile uscita mercoledì        

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È vigile e collaborativa la speleologa bresciana di 32 anni, Ottavia Piana, che da ormai un giorno e mezzo è intrappolata nella grotta ‘Abisso Bueno Fonteno’. Dai primi accertamenti la donna ha riportato nella caduta alcune fratture e dei traumi agli arti inferiori, al torace e al volto.

"Parla molto poco, ma dice che non entrerà più più in una grotta", ha riferito il dottor Rino Bregani, medico del Soccorso alpino, che l'ha visitata. La donna ha spiegato di voler "abbandore la speleologia per sempre". Per poter essere riportata fuori dalla grotta 'Abisso Bueno Fonteno', dove si trova bloccata da sabato sera a seguito di una caduta, dovrà probabilmente attendere fino a mercoledì sera: questi sono i tempi stimati dai soccorritori che, con grande fatica, stanno cercando di recuperarla e di spostarla con la barella.

 

Come riferiscono i soccorritori, Piana è stata trasportata già ieri sera in un punto all'interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato e stamani la barella sta faticosamente procedendo per superare il tratto più stretto della grotta, che va disostruito. Lo ha riferito stamani il Cnsas Veneto, in azione per i soccorsi. "Dal termine del tratto più stretto all'uscita - si legge in una nota - seguirà un lungo tragitto, più lineare".  Dal termine del tratto più stretto all'uscita seguirà un lungo tragitto, sempre impervio ma più lineare. All'interno della grotta sono presenti circa 20 soccorritori per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione dei meandri più stretti. Tra loro anche personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie della donna. Le tempistiche di uscita sono ancora incerte e sicuramente lunghe. Piana aveva avuto un incidente simile anche nel luglio dell'anno scorso, e per portarla in salvo erano servite in tutto quasi 48 ore.

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I soccorsi a Ottavia Piana, da sabato sera intrappolata in una grotta nel Bergamasco.

Ottavia Piana si trova a circa 3 km dall'ingresso della grotta

L'allarme è scattato alle 22,30 di sabato sera e da allora i soccorritori hanno lavorato ininterrottamente. L'Abisso Bueno Fonteno è una grande cavità naturale che si trova tra la parte settentrionale del lago d'Iseo e il lago di Endine, a una quota di 585 metri. Un reticolo di grotte, tunnel e gallerie sotterranee, per la buona parte ancora inesplorate, tanto che la stessa Piana, con i colleghi speleologi del Gruppo Cai di Lovere (Bergamo), stava cercando nuovi anfratti nell'ambito di una attività nota come 'Progetto Sebino'. Proprio in uno di questi punti ancora in parte inesplorati è avvenuto l'incidente. Piana si trova a circa tre chilometri dall'ingresso della grotta, raggiungibile in quattro ore di tempo.

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L'utilizzo di micro-cariche esplosive

Una squadra del Soccorso alpino ha installato una linea telefonica attraverso un cavo lungo circa 3 chilometri, che permette di comunicare tra l'interno e l'esterno. La Prefettura di Bergamo, che coordina l'attività di soccorso, ha dovuto autorizzare la Questura del capoluogo orobico per poter consentire ai vigili del fuoco, tramite un passaggio anche con il Comune di Fonteno, alcune microcariche esplosive che serviranno per far saltare i punti più stretti della cavità che i soccorritori hanno incontrato nel percorso tra Ottavia Piana e l'uscita. In particolare, un passaggio di circa cento metri risulterebbe piuttosto angusto. Sul posto si trovano anche i carabinieri, oltre a Corrado Camerini, coordinatore regionale lombardo del Soccorso alpino, e Mario Guiducci, vicepresidente nazionale, partito nella notte per raggiungere Fonteno: sono loro a coordinare le attività di soccorso, rese complesse anche per l'assenza di una mappa geomorfologica della grotta. La stavano appunto realizzando proprio Ottavia Piana e i suoi colleghi.

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Fuori non prima di martedì notte

Secondo quanto emerso il tratto più stretto della cavità, uno degli ostacoli più difficili, è stato finalmente oltrepassato dai soccorritori, anche grazie a un meticoloso lavoro di allargamento. Ma il traguardo è ancora lontano: il tragitto rimanente, sebbene più lineare, è lungo ed impervio. I soccorritori lavorano senza sosta, e tutto lascia prevedere che le operazioni proseguiranno per tutta la notte, probabilmente fino alla notte tra martedì e mercoledì. Come detto la speleologa è vigile e collabora con i soccorritori, ma è provata dalle oltre 48 ore trascorse sottoterra. I sanitari monitorano continuamente le sue condizioni durante il trasporto. Ogni metro guadagnato richiede uno sforzo collettivo, con le squadre che si danno il cambio rapidamente per garantire un lavoro ininterrotto, come si vede dai video del Soccorso alpino dove la barella è tenuta costantemente "sotto scorta" dagli operatori: la quarta squadra ha appena dato il cambio alla terza. La pressione è altissima: ogni passaggio, anche il più apparentemente semplice, richiede estrema precisione. 

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