Pene più severe per chi maltratta gli animali: via libera alla Camera a proposta di legge

Cronaca

Il testo, che ora passa all’esame del Senato, prevede un inasprimento delle pene e nuove disposizioni per la tutela degli animali. Divieto di tenere i cani alla catena esteso a livello nazionale

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La Camera ha approvato la proposta di legge, a prima firma della deputata Michela Vittoria Brambilla, che introduce modifiche al Codice penale e al Codice di procedura penale in materia di reati contro gli animali. Il testo, che ora passa all’esame del Senato, prevede un inasprimento delle pene e nuove disposizioni per la tutela degli animali. Il provvedimento, che si compone 14 articoli, aumenta le pene pecuniarie per chi organizza spettacoli e manifestazioni con sevizie e strazio per gli animali (544-quater): aumenta significativamente la multa da 5mila a 15mila euro nel minimo, da 15 mila a 30 mila nel massimo. Aumentano le pene per la violazione del divieto di combattimenti o di competizioni non autorizzate tra animali (544-quinquies): la pena detentiva aumenta da uno a due nel minimo e da tre a quattro anni nel massimo. Sarà punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5mila a 30mila euro anche chi partecipa a qualsiasi titolo ai combattimenti o alle competizioni. Aumentano le pene per l’uccisione o il danneggiamento degli animali altrui (art. 638): il reato diventa finalmente perseguibile d’ufficio, come quelli del titolo IX bis.

Divieto di tenere il cane alla catena diventa nazionale

La pena passa da sei mesi a un anno nel minimo e da un anno a quattro anni nel massimo, ai quali un ordine del giorno chiede di aggiungere la multa da 10mila a 60 mila euro. L’articolo sarà applicabile all’uccisione o al danneggiamento anche di un solo bovino o equino. Per tutti questi reati contro gli animali sono previste nuove aggravanti, con l’introduzione dell’articolo 544-septies: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, se i fatti sono commessi nei confronti di più animali, se il fatto è diffuso attraverso strumenti informatici e telematici. Il divieto di tenere il cane alla catena, finora previsto solo da alcune leggi regionali, è introdotto a livello nazionale e sorretto da adeguate sanzioni (da 500 a 5mila euro). Il testo prevede anche l’aumento delle pene pecuniarie previste dall’art. 727 per l’abbandono o la detenzione degli animali in condizioni incompatibili, cha vanno dai 5mila ai 10mila euro. 

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