Per entrambi potrebbero scattare anche profili amministrativi, relativi alla struttura dove è avvenuto il fatto e alle procedure utilizzate per effettuare l'intervento. I carabinieri del Nas incaricati dalla Procura di Roma di fare accertamenti e acquisizioni. Mancano la cartella clinica e il consenso informato che Margaret Spada avrebbe dovuto firmare prima di sottoporsi all'operazione, oltre ad altri documenti di registrazione
Rischia di aggravarsi la posizione dei due medici accusati di omicidio colposo per la morte di Margaret Spada, la ragazza di 22 anni deceduta nel corso di una operazione di rinoplastica parziale in un centro medico di Roma. Per i due potrebbero scattare altre accuse, anche profili amministrativi, relativi alla struttura dove è avvenuto il fatto e alle procedure utilizzate per effettuare l'intervento. Nel quesito redatto nell'ambito dell'esame autoptico, che verrà effettuato domani al Policlinico di Tor Vergata, il titolare del fascicolo chiede di appurare, oltra alle cause della morte, anche se i sanitari abbiano seguito procedure e le linee guida o in alternativa le "buone pratiche" per quel tipo di intervento e, soprattutto, se la struttura fosse munita delle attrezzature idonee in caso di emergenze. Risposte che arriveranno dagli accertamenti dei carabinieri del Nas. Sul caso della 22enne gli inquirenti continuano, infatti, a indagare, soprattutto sul giallo della cartella clinica. Nello studio non è pervenuto alcun documento che attesti la registrazione della ragazza, né è stato recuperato il consenso informato che Margaret avrebbe dovuto firmare prima di sottoporsi all’intervento di rinoplastica. La giovane si sarebbe sentita male subito dopo la somministrazione dell’anestetico.
Le indagini
I due titolari dello studio romano sono stati iscritti al registro degli indagati della Procura di Roma con l’ipotesi di omicidio colposo, col pm Erminio Amelio che ha delegato gli accertamenti ai carabinieri del Nas. Un video di pochi secondi, girato dal fidanzato della giovane nel centro medico mentre i medici cercavano di rianimarla, è stato acquisito agli atti nell'ambito dell'inchiesta. La 22enne è morta dopo quattro giorni di agonia all’ospedale Sant’Eugenio di Roma. L'autopsia è stata fissata per venerdì prossimo all'Istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata e gli indagati hanno nominato un consulente.
La scelta dello studio
Margaret Spada, di origini siracusane, era arrivata a Roma in compagnia del suo fidanzato per effettuare un filler rinoplastico, che avrebbe cambiato temporaneamente il suo aspetto, dopo aver scelto il centro di chirurgia tramite un’inserzione sui social. Prima di effettuare l'intervento aveva inviato i risultati di alcuni esami: ematochimica, ecografia, elettrocardiogramma. L'intervento di rinoplastica parziale sarebbe costato poco meno di 3mila euro.
Il dolore dei familiari
"I genitori sapevano dove la figlia si era recata per fare l'intervento e Margaret si era affidata ad un chirurgo italiano, non ha seguito mode o tendenze dove spesso si va nei Paesi dell'Est o del nord Africa. Quella struttura doveva dare garanzie ma toccherà all'indagine accertarlo", ha detto l'avvocato dei familiari Alessandro Vinci. "La famiglia, i genitori, la sorella in questo momento sono circondati dall'affetto di tante persone" - ha affermato - "sono chiusi in un silenzio di dolore che non è spiegabile a parole. Chiedono di conoscere circostanze e cause per la morte della figlia".