Giulia Cecchettin, il padre: "Ho ascoltato Turetta senza odio. Creata una fondazione"

Cronaca
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A un anno dal femminicidio della studentessa 22enne, in una intervista a La Nove il papà Gino parla delle sue sensazioni durante il processo a Filippo Turetta: "Sono riuscito ad ascoltarlo senza provare rabbia. E questo l'ho fatto per un anno. Mi sono reso conto di quanto sia importate questo esercizio per creare valore". E annuncia l'istituzione di una fondazione contro la violenza di genere: "Abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin, la presenteremo a Montecitorio il 18 novembre"

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Sono passati 12 mesi esatti dalla morte di Giulia Cecchettin, la studentessa 22enne di Vigonovo uccisa l'11 novembre 2023. Il papà Gino ha parlato delle sensazioni provate durante il processo a Filippo Turetta, autore reo confesso del femminicidio. "Sono riuscito ad ascoltare le parole di Filippo senza provare odio, rabbia - ha detto il padre di Giulia in una intervista a Che tempo che fa su La Nove - E questo l'ho fatto per un anno. Mi sono reso conto di quanto sia importate questo esercizio per creare valore. Però mi sono anche reso conto che attorno a me si respirava un qualcosa di negativo. È umano, è comprensibile", ha evidenziato Gino Cecchettin. "Tutti questi sentimenti - ha aggiunto - vengono poi immessi nel proprio ecosistema. Ma in quest'ultimo anno ho imparato a concentrarmi sul positivo". 

Una fondazione contro la violenza di genere

"Abbiamo lavorato tanto, in modo assiduo e abbiamo creato la Fondazione Giulia Cecchettin - ha detto il papà Gino - costituita qualche settimana fa ufficialmente. Adesso la presenteremo a Montecitorio il 18 novembre, ospiti del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè". La Fondazione per Giulia si propone di prevenire la violenza di genere attraverso una rete con le istituzioni, ma anche sostenendo le donne vittime di abusi. Un progetto nel quale, ha spiegato Cecchettin "ho cercato di portare il bello di Giulia. Una delle missioni della Fondazione è di portare avanti il nome di Giulia e il suo modo di vedere la vita. Lei era una ragazza che amava vivere, era buona ed altruista, e su questa linea vorremmo continuare". 

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