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Foggia, uomo spara alla moglie e si toglie la vita a San Severo

Cronaca
©Ansa

È successo nel parcheggio di un supermercato a San Severo, nel Foggiano. Il marito l'ha attesa fuori dal negozio e le ha sparato alcuni colpi alla testa: la donna è ricoverata in ospedale in condizioni disperate. Dalle prime indagini è emerso che l'uomo, Mario Furo, ex agente della polizia penitenziaria in pensione, aveva divieto di avvicinamento dopo le denunce della moglie

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Un uomo ha sparato alla moglie per strada e si è tolto la vita. Si tratta di Mario Furo, un agente della polizia penitenziaria di 59 anni in pensione che, nel parcheggio di un supermercato a San Severo, nel Foggiano, ha prima rivolto l'arma contro la coniuge e poi l'ha usata per uccidersi. La donna è ricoverata in ospedale in condizioni disperate. Stando ad una prima ricostruzione, l'uomo ha atteso la donna uscire dal supermercato, si è avvicinato e le ha sparato alcuni colpi di pistola alla testa. Poi ha raggiunto la sua automobile parcheggiata nei pressi del supermercato e una volta dentro si è ucciso con la stessa pistola. Secondo quanto emerso dalle prime indagini, Furo aveva un divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico perché più volte era stato denunciato dalla moglie.

Testimone: "Ho sentito tanti spari"

"Ho sentito alcuni spari. Non so quanti, ma tanti. Mi sono precipitato fuori. Poi il silenzio fino all'arrivo delle auto dei carabinieri a sirene spiegate". E' il racconto del titolare di un market che si trova alle spalle del supermercato di via Salvemini. "È una tragedia, l'ennesima di questa portata", ha aggiunto l'uomo, unendosi al coro di incredulità e di angoscia espresse dalle persone che si trovavano nelle vicinanze al momento della sparatoria.

Indossava il braccialetto elettronico

In queste ore è emerso che l'uomo era stato più volte denunciato dalla moglie e indossava il braccialetto elettronico. Nei suoi confronti era stato emesso un divieto di avvicinamento. Secondo quanto ha riferito l'assessore alle politiche sociali del comune di San Severo, Bruno Savino, "la donna ai primi di ottobre aveva incontrato alcune operatrici dei servizi sociali ma aveva rifiutato la possibilità di trasferirsi in un posto più sicuro con i figli minori".