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Inchiesta Bari sui conti correnti spiati, si indaga su eventuali mandanti di Coviello

Cronaca

La procura affiderà l'incarico ai tecnici per ricostruire tempi, modalità e tipologia degli accessi ai dati riservati della banca, ma anche eventuali contatti che l'ex dipendente di Intesa Sanpaolo potrebbe avere avuto prima o dopo ogni accesso. Visionati i movimenti di 3.572 persone, tra cui 34 politici

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Morbosa curiosità personale o un disegno con un mandante? Si cercherà una risposta a questo interrogativo negli smartphone, tablet, hard disk e dispositivi informatici che sono stati sequestrati nei giorni scorsi a Vincenzo Coviello, l'ex dipendente di Intesa Sanpaolo che dalla sua postazione di lavoro a Bisceglie ha spiato migliaia di movimenti bancari di politici, personaggi noti del mondo dello spettacolo e dello sport e anche di gente comune. Intanto Intesa Sanpaolo si scusa e assicura: "Quanto avvenuto non dovrà più accadere". Poi afferma che "non c'è stato alcun problema di sicurezza informatica", rispetto alla quale la banca si "colloca nelle migliori posizioni internazionali".

Si indaga sui contatti di Coviello

"Un dipendente infedele della nostra banca, con un comportamento che ha gravemente violato le norme, i regolamenti e le procedure interne, ha consultato dati e informazioni riguardanti alcuni clienti in modo ingiustificato", aggiunge la banca. "Il sistema interno di controlli lo ha individuato, abbiamo inviato notifica al Garante della Privacy, abbiamo licenziato il dipendente infedele e abbiamo sporto denuncia come parte lesa". Nei prossimi giorni la procura di Bari affiderà l'incarico ai tecnici per ricostruire tempi, modalità e tipologia degli accessi ai dati riservati della banca, ma anche eventuali contatti che Coviello possa avere avuto prima o dopo ogni accesso e capire se effettivamente abbia tenuto solo per sé, come ha detto, le informazioni raccolte. Una versione tutta da verificare e che al momento non sembra convincere la procura di Bari che indaga l'ex bancario per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato.

Oltre 6.500 accessi abusivi

La procura ritiene verosimile che Coviello abbia agito in concorso con un mandante e destinatario delle informazioni riservate che, "nell'interesse politico, interno o internazionale dello Stato, dovevano rimanere segrete". Coviello avrebbe compiuto 6.637 accessi abusivi tra il febbraio 2022 e l'aprile 2024, visionando i movimenti bancari di 3.572 persone: tra loro 34 politici, la premier Meloni, sua sorella Arianna e l'ex compagno Giambruno, sei ex premier, ministri tra cui quello della difesa, Guido Crosetto. Altri 43 sono attori, cantanti o sportivi. Gli altri sono persone interne alla banca o che fanno parte delle sfera privata di Coviello. Chi lo ha conosciuto ritiene improbabile che il 52enne commercialista di Bitonto sia stato capace di dossieraggi. Ma la vicenda, su cui è intervenuta la Banca d'Italia chiedendo a Intesa "di fornire chiarimenti sull'accaduto e sulle iniziative che intende intraprendere", ha svelato l'estrema facilità con cui il sistema è permeabile e da giorni ha scatenato il dibattito politico con le accuse reciproche tra gli schieramenti di scandalizzarsi solo quando i dossier riguardano la propria parte politica. 

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