Papa all'Angelus: "Rispetto per i caschi blu, si percorra diplomazia"

Cronaca

"Sono vicino a tutte le popolazioni colpite dalle violenze in Medioriente: Palestina, Israele, Libano, dove chiedo che siano rispettate le forze pace delle Nazioni Unite", lo ha detto il Pontefice.  "Si percorra la strada della diplomazia", ha aggiunto 

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"Continuo a seguire con preoccupazione quanto sta avvenendo in Medioriente e chiedo ancora una volta un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, si percorrano le vie della diplomazia e del dialogo per ottenere la pace". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus. "Sono vicino a tutte le popolazioni coinvolte: Palestina, Israele e Libano, dove chiedo che siano rispettate le forze pace delle Nazioni Unite", ha proseguito, "Prego per tutte le vittime, per gli sfollati, per gli ostaggi che auspico siano subito rilasciati. Spero che questa grande, inutile sofferenza finisca presto. La guerra è una sconfitta per tutti, Non porterà mai la pace e la sicurezza, soprattutto per chi si crede invincibile" (GUERRA IN MEDIORIENTE, GLI AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE).

Il Papa, vera ricchezza è fare della vita un dono per gli altri

"Anche noi, portiamo nel cuore un insopprimibile bisogno di felicità e di una vita colma di significato; tuttavia, possiamo cadere nell'illusione di pensare che la risposta si trovi nel possesso delle cose materiali e nelle sicurezze terrene". Lo ha detto papa Francesco all'Angelus, commentando il Vangelo del giorno. "Gesù invece vuole riportarci alla verità dei nostri desideri e farci scoprire che, in realtà, il bene a cui aneliamo è Dio stesso, il suo amore per noi e la vita eterna che Lui e Lui solo può donarci", ha osservato. "La vera ricchezza è essere guardati con amore dal Signore, è una grande ricchezza questa", ha aggiunto, "e amarci tra di noi facendo della nostra vita un dono per gli altri". Perciò, secondo il Pontefice, Gesù ci invita a "rischiare l'amore": "vendere tutto per darlo ai poveri, che significa spogliarci di noi stessi e delle nostre false sicurezze, facendoci attenti a chi è nel bisogno e condividendo i nostri beni, non solo le cose ma ciò che siamo: i nostri talenti, la nostra amicizia, il nostro tempo, e così via". "Chiediamoci - ha quindi esortato -: a che cosa è attaccato il nostro cuore? Come saziamo la nostra fame di vita e di felicità? Sappiamo condividere con chi è povero, con chi è in difficoltà o ha bisogno di un po' di ascolto, di un sorriso, di una parola che lo aiuti a ritrovare speranza?". "Ricordiamoci questo - ha concluso Francesco -: la vera ricchezza non sono i beni di questo mondo ma essere amati da Dio e imparare ad amare come Lui". 

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