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Povertà educativa, Istat: un fenomeno in crescita che alimenta le disuguaglianze sociali

Cronaca
©IPA/Fotogramma

È quanto emerso da nuovi dati, presentati alle Giornate di Bertinoro per l’Economia civile, che rivelano come nel 2023 il 70,5% dei bambini e ragazzi non abbia mai frequentato una biblioteca. È in aumento anche la povertà assoluta, che riguarda il 14% dei minori

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La povertà educativa è fenomeno in crescita in Italia e mette in discussione il benessere delle nuove generazioni, impattando notevolmente anche sulla capacità dei minori di immaginare il proprio futuro. Nel 2023, il 70,5% dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 19 anni non è mai entrato in una biblioteca, un dato in aumento rispetto al 63,9% del 2019. Inoltre, il 39,2% non ha praticato alcuno sport durante l'anno e il 16,8% tra i 6 e i 19 anni non ha fruito di spettacoli fuori casa (12,9% nel 2019), ovvero non sono mai andati nell’arco del 2023 al cinema, teatro, musei, mostre, siti archeologici, monumenti, concerti. Sono alcuni dei dati Istat sulla povertà educativa presentati in anteprima in occasione della XXIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia civile, il tradizionale appuntamento di Aiccon (Centro Studi dell’Università di Bologna), in corso a Bertinoro, in provincia di Forlì-Cesena.

Povertà educativa: un fenomeno in crescita

I nuovi dati, presentati da Monica Pratesi dell’Università di Pisa e direttrice del dipartimento per la produzione statistica Istat, sono stati il punto di partenza per una riflessione più ampia su come le disuguaglianze economiche e sociali possano essere combattute attraverso l’educazione e la promozione di cambiamenti strutturali  per una transizione equa. Dall’incontro è emerso che la povertà educativa in Italia è in rapido aumento ed è tra i principali fattori che alimentano tutte le altre forme di disuguaglianza sociale. A partire dalle difficoltà di accesso all’educazione. Nel 2023 il 10,5% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha interrotto il percorso formativo con la licenza media. Inoltre, l’8,4% degli studenti del quinto anno della secondaria di II grado ha un basso livello di competenze in italiano, matematica e inglese. A questo si aggiunge il problema dell’accesso agli asili nido, che rimane limitato: nel 2021-22 solo il 28% dei bambini di età compresa tra 0 e 2 anni ha avuto accesso a servizi educativi pubblici o privati per l’infanzia.

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Povertà assoluta: numeri in crescita

Un altro dato in crescita riguarda la povertà assoluta. Il 13,5% dei minori di 16 anni in Italia (1,13 milioni) si trova in una condizione di deprivazione materiale e sociale specifica. E, stando ai dati riferiti allo scorso anno, la povertà assoluta riguarda il 14% dei minori. Questa percentuale è cresciuta del 4,6% rispetto al 2014. Si notano inoltre ampi divari territoriali in tema di povertà assoluta, con un Mezzogiorno d’Italia capofila nel 2022 con il 15,9%, 12,3% nel Nord, 11,5% nel Centro.

Aiccon: “Cambiare le regole del gioco per non lasciare indietro nessuno”

“La condizione di fragilità, povertà educativa e materiale pesano in modo significativo sullo sviluppo di bambini e ragazzi e sulla possibilità per loro di costruire il proprio futuro. Abbiamo ritenuto importante affrontare queste tematiche a Le Giornate di Bertinoro poiché siamo convinti sia necessario affrontare le disuguaglianze economiche e sociali attraverso l'educazione, senza la quale qualsiasi risorsa andrebbe sprecata”, ha riferito Paolo Venturi, direttore Aiccon, per poi sottolineare: “È necessario cambiare le regole del gioco per non lasciare nessuno indietro, poiché condizioni di povertà educativa e materiale rappresentano per bambini e ragazzi uno svantaggio che difficilmente potrà essere colmato negli anni e questo rappresenta un fallimento per la democrazia, che deve essere invece difesa permettendo a tutti di avere accesso alle risorse educative”.

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