Firenze, Consiglio di Stato: no all'obbligo di casco in monopattino per i maggiorenni

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La decisione del Comune di Firenze, presa prima nel 2020 e poi ad agosto 2021, era stata annullata per due volte dal Tar. Il Comune è ricorso in appello al Consiglio di Stato, che lo ha però respinto

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Alla fine hanno vinto i monopattini. Il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento con il quale, nell'agosto 2021, il Comune di Firenze aveva esteso l'obbligo di utilizzo del casco anche ai maggiori di 18 anni. Una vicenda travagliata che il Comune ha tentato fino all'ultimo di portare avanti con quest'ultimo appello, che è stato però respinto.

Una vicenda che risale al 2020

È cominciato tutto nel dicembre 2020, quando il sindaco di Firenze introdusse l'obbligo d'indossare il casco anche per i maggiorenni. Due aziende di sharing fecero subito ricorso al Tar che, dopo aver deciso che la competenza dell'ordinanza spettava al dirigente della direzione mobilità dell'Amministrazione toscana e non al sindaco, la annullò.

Imparando dalla sentenza del Tar, nell'agosto 2021 fu il dirigente a emettere un nuovo provvedimento sancendo di nuovo l'obbligo e fissandone l'entrata in vigore il primo dicembre 2021. La deliberazione fu impugnata e il Tar, ancora una volta, decise per il suo annullamento. Ciò nonostante il Comune di Firenze fece ricorso a un appello, ora ritenuto infondato dal Consiglio di Stato.

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La sentenza

"Nessuna delle citate previsioni normative autorizza l'adozione di un provvedimento di tal fatta - si legge nella sentenza -, è evidente il difetto di potere da parte dell'organo emanante, dovendo l'alto e nobile intento di evitare incidenti stradali coordinarsi con la normativa statale (e segnatamente: il Codice della strada) in tema di circolazione stradale; normativa che non assegna in alcun modo ai Comuni il potere di imporre l'adozione di caschi protettivi in sede di utilizzo di monopattini (o qualsiasi mezzo a due ruote) sul territorio comunale. La qual cosa è tanto più vera se si considera che quella della sicurezza (tra i quali rientra anche quella stradale) è una materia devoluta alla potestà legislativa esclusiva dello Stato, che la esercita pertanto con l'adozione di norme valevoli su tutto il territorio nazionale, e che per tale ragione non può essere delegata alle Regioni e agli altri enti territoriali, pena la frammentazione, su base locale, di un tessuto di regole che deve invece rimanere unitario". 

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