Live In Roma 2024, Falcomer (Valore D): “Parità di genere? C'è ancora molto da fare”

Cronaca

La direttrice generale di Valore D è intervenuta nel corso del panel dedicato alla parità di genere e all'occupazione femminile a Live In Roma. Insieme a lei, sul palco delle Corsie Sistine, anche Emilia Trudu, CFO di Inwit, e Raffaella Cristini, responsabile Area Formazione e sviluppo di Crédit Agricole Italia

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“Oggi le donne che puntano alla carriera vengono ancora viste come cattive madri: bisogna creare situazioni organizzative che permettano alle donne di essere mogli, madri e lavoratrici”. Queste le parole di Barbara Falcomer, direttrice generale di Valore D, intervenuta nel corso del panel “Valore D, le imprese e la promozione dell’equilibrio di genere e di una cultura inclusiva” a Live In Roma. Oltre a Falcomer, hanno partecipato all'incontro, in onda nella cornice delle Corsie Sistine della Capitale, anche Emilia Trudu, CFO di Inwit, e Raffaella Cristini, responsabile Area Formazione e sviluppo R.U. di Crédit Agricole Italia.

Falcomer: “Le aziende possono avere impatto positivo sulla realtà socio-economica del Paese”

“Le aziende, oltre a migliorare la propria organizzazione interna, possono avere un impatto positivo sulla realtà socio-economica dell’intero Paese. In questa direzione si muove Valore D, la prima associazione di imprese che promuove l'equilibrio di genere e la cultura inclusiva, e che Live In ha scelto di avere al fianco”, ha detto Falcomer, che definito Crédit Agricole Italia e INWIT S.p.A. “due aziende che da tempo hanno adottato pratiche inclusive per migliorare il loro benessere organizzativo e al tempo stesso promosso politiche con ricadute significative sulla loro filiera e sulle comunità di riferimento”. Falcomer ha poi affrontato anche la questione dell'occupazione femminile nel mondo del lavoro. “Il tasso di occupazione delle donne in Italia è basso, siamo ultimi in Europa. C'è ancora molto da fare”, ha detto, sottolineando che “i carichi di cura, come la cura dei figli o dei genitori anziani, pesa sulle donne”.

Falcomer: “Il cambiamento culturale può partire dalle aziende”

Tra i temi di cui si è parlato nel panel, anche la questione dei ruoli dirigenziali delle donne. “Nelle aziende entrano un 50% di donne e un 50% di uomini, ma nell'andare avanti nella carriera, le donne che arrivano al vertice sono solo il 4%”, specifica ancora Falcomer. “Bisognerebbe mettere in pratica quello che già altre aziende fanno: aziende che si sono poste il tema dell'innovazione, del progresso complessivo. Il cambiamento culturale può avere nelle aziende un grande volano di innovazione e cambiamento. Ma è ovvio che le aziende da sole non possono fare tutto, serve anche l'impegno delle istituzioni”, sottolinea ancora la direttrice generale di Valore D.

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Cristini: “Serve cultura, formazione e coinvolgimento della società”

Sulla questione dell'educazione finanziaria delle donne, Raffaella Cristini, responsabile Area Formazione e sviluppo R.U. di Crédit Agricole Italia, ha dichiarato che “gli studi di settore ci dicono che solo il 78% delle donne ha un conto intestato a se stessa”. Cosa possono fare le aziende in questo senso? “A livello interno, cultura, formazione, promozione dei valori e coinvolgimento della società che ci circonda”, ha risposto Cristini.

Trudu: “L'inclusione fa parte del dna di Inwit”

Per quanto riguarda la realtà di Inwit, “le donne rappresentano il 39% del totale: 115 colleghe”, specifica Emilia Trudu, CFO di Inwit. “Le donne in posizione di responsabilità rappresentano il 31% della popolazione inquadrata in ruoli di dirigenti. Abbiamo anche partnership con università e scuole per attrarre i talenti e abbiamo iniziative per far sì che il rectruitment in posizioni senior garantisca pari accesso e pari opportunità”, riferisce Trudu. “L'inclusione, per Inwit, fa parte del suo dna”, ha aggiunto.

Donne e discipline stem

“In Crédit Agricole abbiamo attirato giovani talenti: oltre il 60% di questi giovani è donna e più del 50% specializzato in discipline stem e umanistiche”, spiega Cristini. “Vogliamo rompere lo schema secondo cui nelle aziende finanziarie possono entrare solo i laureati in economia”, ribadisce la responsabile Area Formazione dell'istituto di credito italiano. Secondo Falcomer, “il mercato del lavoro chiede professionalità legate ai dati, al digitale e in generale chiede competenze stem. Questa è grande opportunità lavorativa per tutte le ragazze”, conclude la direttrice generale di Valore D.

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