Introduzione
Maria Campai, la 42enne ritrovata morta nel giardino di una villetta giovedì scorso a Viadana, nel Mantovano, a una settimana dalla denuncia di scomparsa, è stata strangolata e brutalmente picchiata. E' quanto è emerso dall'autopsia effettuata nel pomeriggio sul corpo della donna dal medico legale Antonello Cirnelli. Ecco le principali tappe della vicenda
Quello che devi sapere
Chi era Maria Campai
Maria Campai 42 anni, due figli, è scomparsa il 20 settembre scorso da Viadana (Mantova) ed è stata trovata morta giovedì 26 settembre. Per il suo femminicidio è stato arrestato un ragazzo di 17 anni
La dinamica del femminicidio
Oiginaria della Romania e senza lavoro, Maria Campai avrebbe incontrato il giovane nel suo box dopo averlo conosciuto online. Questi l'avrebbe uccisa con una mossa di wrestling, prima di trasportare il corpo nel giardino di una villetta confinante nascondendolo sotto alcune foglie
La scusa alla sorella per incontrare il 17enne
Maria Campai viveva a Parma con la sorella Roxana alla quale aveva raccontato di doversi recare a Mantova per un colloquio di lavoro. In realtà doveva incontrare il 17enne conosciuto online. Pronto l’allarme della sorella che ha denunciato la scomparsa, di fatto allertando le indagini. Dopo una settimana il ritrovamento del corpo della donna
Dove è stato ritrovato il corpo
Il ritrovamento del corpo è avvenuto in una villetta a Viadana. Andando a ritroso, gli inquirenti hanno ipotizzato che la donna sia stata uccisa nel box della casa in cui vive il 17enne, poi trascinata nel giardino di una villetta confinante e sepolta sotto al fogliame. L'uccisione sarebbe avvenuta proprio il 20 settembre
Le ricerche online del 17enne
Secondo gli inquirenti, prima che i due si vedessero, il giovane avrebbe premeditato il delitto: ci sarebbero infatti alcune ricerche su internet che il ragazzo avrebbe effettuato nei giorni antecedenti il femminicidio, in particolar modo su come uccidere una persona a mani nude
La confessione del giovane
Il ragazzo ha confessato agli inquirenti il femminicidio, sostenendo in un primo momento di essersi "difeso": "Mi ha chiesto dei soldi. Mi ha aggredito. Mi sono difeso. Non volevo ucciderla". E ancora: "L'ho presa per il collo. Non volevo ucciderla. Mi sono chinato su di lei. Non respirava più". Il ragazzo avrebbe però poi anche affermato: "Volevo sapere cosa si prova a uccidere"
L'autopsia
Dall'autopsia, stando a quanto riferito dal medico legale, la 42enne avrebbe provato a difendersi mentre il 17enne le stringeva il collo con una presa di wrestling e la colpiva al volto. A dimostrare il tentativo di difesa di Campai sarebbero stati alcuni graffi che aveva sul viso e su un braccio.
Lo sfogo del figlio
"Non era solo una mamma, ma anche una confidente e un'amica, una persona che non ho mai visto fare del male a nessuno", ha detto a Fanpage.it il figlio di Maria Campai. "Non puoi assolutamente picchiare una persona e ammazzarla. Per il resto vedranno gli inquirenti" - continua - "e sulla giustizia deciderà lo Stato italiano: io spero che faccia il massimo, che non si fermi a cose banali, ma vada in fondo su tutto. Anche noi cerchiamo di andare in fondo, sia io e mio fratello che la nostra famiglia, mie zie comprese, per avere la verità. Io e mio fratello partiamo per la città natale di mamma, Turda, lì le faremo il funerale".