Strage di Nuoro, Martina Gleboni aveva dedicato la laurea al padre e alla madre

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"A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, l'amore più grande della mia vita". Queste le parole, inserite nella tesi di laurea, che la ragazza vittima della strage familiare di Nuoro aveva dedicato a mamma e papà, due anni fa

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"A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io. A mio padre, l'amore più grande della mia vita". È la frase che Martina Gleboni, la ragazza uccisa dal padre Roberto nella strage familiare di questa mattina a Nuoro, aveva dedicato ai propri genitori per la laurea conseguita due anni fa. E di cui ha deciso di lasciare traccia anche su Facebook: la foto relativa alla pagina della tesi con la frase rivolta a mamma e papà era diventata la “copertina” del suo profilo personale, datata 28 aprile 2022.

La laurea ed il tirocinio

Martina, infatti, si era laureata presso l'Università di Sassari in Scienze dei Servizi Giuridici e aveva anche superato un bando per un tirocinio formativo presso il Tribunale di Nuoro.

La dedica di Martina ai genitori in occasione della laurea nel 2022 - Facebook

I colleghi della Cisl: "Roberto leale e sorridente, impossibile capire cosa sia successo”

Intanto emergono altri dettagli relativi all’autore della strage familiare che ha sconvolto la comunità nuorese. Roberto Gleboni, 52 anni, operaio forestale di 52 anni, una decina di anni fa, da componente del direttivo territoriale e regionale della Fai Cisl e all'epoca operaio semestrale dell'antincendio a Nuoro, si era occupato della vertenza dei precari dell'allora Ente foreste della Sardegna, oggi agenzia regionale Forestas. “Lo conoscevo da trent'anni, Roberto era una persona leale, sincera, amica e sempre sorridente”, ha detto dell’uomo Bruno Olivieri, coordinatore regionale Fp-Cisl Forestas per la Sardegna. “Da tempo era dirigente Fai Cisl e da quando i lavoratori erano confluiti nell'agenzia regionale Forestas era negli organismi territoriali del coordinamento specifico nell'ambito della Cisl funzione pubblica”, ha spiegato all’Adnkronos Olivieri. Si trattava di “una persona assolutamente tranquilla, impossibile capire cosa sia successo. Siamo profondamente dispiaciuti, io in prima persona, ma anche come coordinamento Forestas della Funzione pubblica e tutta la Cisl confederale. Samo vicini ai parenti per quello che è successo”. Descrivendo nelle vertenze, Olivieri ha raccontato che Gleboni “era un sindacalista sempre attivo, sempre presente e che lavorava molto. Era molto sensibile ai problemi dei lavoratori, non solo quelli del nostro settore”. Infine, a proposito del suo rapporto con le armi: “Non ne aveva mai parlato, non ne sapevo nulla”, ha confessato.

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