Caccia al posto fisso, 2 milioni di candidature ai concorsi nella pubblica amministrazione
CronacaIntroduzione
Nei prossimi 5/6 anni usciranno dagli uffici pubblici verso la pensione circa un milione di lavoratori e si sta lavorando per un adeguato turn over. Già nel 2023 sono state assunte 172mila persone e altrettante dovrebbero entrare nel 2024 e nel 2025
Quello che devi sapere
I bandi pubblicati
Nei primi otto mesi dell'anno sono stati pubblicati bandi di concorso per 288mila posti per i quali sono arrivati due milioni di candidature. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo in una audizione alla Commissione parlamentare sulla semplificazione ha ricordato che nei prossimi 5/6 anni usciranno dagli uffici pubblici verso la pensione circa un milione di lavoratori e si sta lavorando per un adeguato turn over
Una media di 7 candidati per ogni posto
Già nel 2023 sono state assunte 172mila persone e altrettante dovrebbero entrare nella P.A nel 2024 e nel 2025. Per ogni posto in media quindi ci sono quasi 7 candidati ma bisogna considerare che spesso una persona si candida per più posizioni e quindi gli aspiranti reali per ogni posto sono meno
Un freno agli “scorrimenti”
Si sono ridotti anche i tempi per l'accesso dal momento in cui si accede a un concorso che, ha spiegato il ministro, adesso sono pari a 6 mesi a fronte di 780 giorni ai quali si era arrivati nel passato. Un freno è stato messo invece ai cosiddetti "scorrimenti" delle graduatorie degli idonei che hanno un senso “se avviene entro un termine definito da quando un concorso è stato fatto. Altrimenti diventa un meccanismo diabolico che da un lato illude le persone di potere accedere alla pubblica amministrazione e dall'altro non ci consente di lavorare in una logica di garantire all'amministrazione competenze adeguate ai tempi che viviamo" sottolinea Zangrillo
Il potere d’acquisto e i salari
L'impiego pubblico resta quindi molto appetibile anche se rimane significativo il problema del recupero del potere d'acquisto dei salari dopo un biennio di forte inflazione. Per il triennio 2022-2024 l'Aran ha proposto aumenti tra i 110 e i 193 euro per le Funzioni centrali, ovvero per ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici, rispettivamente per gli operatori e le elevate professionalità, pari a circa il 7,2% della retribuzione tabellare. Questo significherebbe recuperare meno della metà dell'aumento dei prezzi che si è avuto nel periodo
Il contratto resta in salita
La Uilpa però sottolinea che l'aumento realmente disponibile sulla massa salariale del 2021 è pari al 5,78%, pari a poco più di un terzo dell'inflazione. Il contratto resta in salita perché per i sindacati questo aumento non è ricevibile. "Le altre categorie, spiega il segretario, Sandro Colombi, hanno chiuso i loro contratti recuperando l'intera inflazione. Ci auguriamo che il Governo stanzi le risorse per fare altrettanto"
Modifiche ai contratti
Il prossimo incontro per il contratto che riguarda circa 195mila lavoratori è previsto per l'8 ottobre e si limeranno anche le disposizioni su ferie e malattia e sullo smart working avendo cura per quanto riguarda il lavoro agile "di conciliare le esigenze di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio pubblico, nonché con le specifiche necessità tecniche delle attività". L'adesione al lavoro agile avrà natura consensuale e volontaria e sarà consentito "a tutti i lavoratori - siano essi con rapporto di lavoro a tempo pieno o parziale e indipendentemente dal fatto che siano stati assunti con contratto a tempo indeterminato o determinato" mentre non è fissato un numero massimo di giorni