Omicidio Giulia Cecchettin, Filippo Turetta a processo: oggi l'udienza

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Il 22enne, in carcere con l'accusa di aver ucciso l'ex fidanzata, non sarà presente in aula. Il giovane è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere. Nella lista dei testimoni c'è un solo nome per la difesa, una trentina invece quelli che saranno chiamati dalla pubblica accusa

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Oggi - a quasi un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin - si tiene la prima udienza del processo a Filippo Turetta, in corte d'Assise, all'interno della Cittadella della Giustizia di Piazzale Roma, a Venezia. Il 22enne non sarà presente in aula, come reso noto dal suo legale alcuni giorni fa.

I testimoni di difesa e accusa

I legali dell’imputato, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, hanno confermato che non chiederanno per il loro assistito la perizia psichiatrica, tuttavia la Corte ha la facoltà di chiederla anche d'ufficio. E hanno chiesto che per la difesa del loro cliente venga ascoltato il solo medico legale di parte. Tra i testimoni dell'accusa, invece, ci saranno il padre e la sorella di Giulia Cecchettin. Ma anche alcune amiche della ragazza il cui cadavere fu rinvenuto lo scorso 18 novembre in una scarpata tra Piancavallo e Barcis, pochi giorni prima che il suo ex fidanzato fosse fermato mentre provava a fuggire in auto in Germania. 

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Cosa è emerso dall'inchiesta

Dagli atti dell'inchiesta è emerso che Turetta aveva l'"ossessiva pretesa" di laurearsi insieme a Giulia Cecchettin. "Mettiti in testa... che o ci laureiamo insieme o la vita è finita per entrambi”, scriveva in un messaggio WhatsApp del febbraio 2023 recuperato dal cloud della giovane. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Filippo non si era rassegnato alla fine della relazione con Giulia, e agiva "come se fosse sicuro di riconquistarla". L'altro aspetto di cui molto si è discusso durante i mesi dell'indagine è l'aggravante della premeditazione. Sabato 10 novembre 2023, la sera del delitto, Turetta aveva portato nella macchina con cui si era recato a casa di Giulia due zainetti: uno con alcuni regali per la ragazza, l'altro con un kit completo per l'omicidio, due coltelli, nastro adesivo, sacchi neri dell'immondizia, oltre a una lista di cose da rispettare scrupolosamente (fare il pieno di metano/benzina, bloccare la portiera della Fiat Punto, le istruzioni per legare le caviglie alla ragazza).

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Le accuse

Davanti al collegio giudicante, l'ex studente universitario dovrà rispondere ad accuse - formulate dal Pm Andrea Petroni - che in caso di condanna valgono l'ergastolo: omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, occultamento di cadavere e stalking. Per questi capi di imputazione non è previsto il ricorso al rito abbreviato. Da qui il processo in aula, in cui sarà ripercorsa una vicenda tragica che, durante la fuga di 8 giorni di Filippo, conclusasi in Germania, tenne con il fiato sospeso l'Italia.

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