L’uomo era stato incarcerato nel 1982 come sospettato di essere l'autore dei delitti, ma era poi stato scagionato e rimesso in libertà dopo il delitto di Giogoli del 1983 avvenuto mentre era in cella. Vinci fu trovato ucciso e carbonizzato nel 1993, ma i familiari ipotizzano che il cadavere non sia suo
La moglie e i figli di Francesco Vinci avrebbero ottenuto l'autorizzazione dal cimitero per procedere alla riesumazione del cadavere, così da poter effettuare un confronto del Dna. Lo ha annunciato il criminologo e investigatore privato Davide Cannella, incaricato dai familiari. Vinci era stato incarcerato nel 1982 come sospettato di essere l'autore dei delitti del Mostro di Firenze, ma era poi stato scagionato e rimesso in libertà dopo il delitto di Giogoli del 1983 avvenuto mentre era in cella. Il nuovo accertamento servirà a capire se sia effettivamente il suo il corpo trovato carbonizzato nel bagagliaio di una automobile di proprietà di Vinci il 7 agosto del 1993 a Chianni.
I dubbi dei familiari
“Abbiamo avuto l'autorizzazione comunale alla riesumazione e preleveremo i tessuti per fare il confronto col Dna dei familiari”, ha spiegato Cannella, incaricato dalla moglie di Vinci. “In caso di conferma, il sospetto che non sia Francesco Vinci cade, altrimenti avremo il cadavere di uno sconosciuto e dovremo sapere se Francesco Vinci, che è nato nel 1943, è ancora vivo e dove si trova”. Francesco Vinci fu trovato ucciso e carbonizzato nel 1993 nella sua auto, insieme all'amico Angelo Vargiu nella campagna di Chianni, in provincia di Pisa: i familiari però ipotizzano che il cadavere non sia suo e vogliono chiarire la questione con l'esame del Dna.
Quando avverrà la riesumazione
Francesco Vinci, originario di Villacidro (Cagliari), è una delle figure indagate nella 'pista sarda' sui delitti del Mostro. Incarcerato nel 1982 come sospettato di essere l'autore dei delitti delle coppiette, fu poi scagionato e rimesso in libertà dopo il delitto dei ragazzi tedeschi a Giogoli del 1983 avvenuto proprio mentre era in cella. La riesumazione, che di fatto si svolgerà su iniziativa privata, è prevista nei prossimi tempi. Cannella ha riferito che le operazioni saranno seguite dal genetista forense Eugenio D'Orio, docente all'università Federico II di Napoli, e dal dottor Aldo Allegrini di Lucca per la parte medico legale e, inoltre, che la procura di Firenze "è stata avvisata ed è invitata a partecipare".
Il delitto di Francesco Vinci
Il duplice delitto, in cui Francesco Vinci e Angelo Vargiu furono uccisi nell'agosto del 1993 in modalità crudeli nel Pisano, non è mai stato chiarito e, storicamente, nelle ricostruzioni del Mostro viene richiamato tra le morti violente collaterali che hanno riguardato persone legate in vario modo agli indagati dei delitti delle coppiette. In particolare la figura di Francesco Vinci, così come quella del fratello Salvatore Vinci, fece parte della cosiddetta 'pista sarda' seguita dalla procura di Firenze negli anni '80 per spiegare i delitti del mostro in un periodo in cui la Toscana, peraltro, era anche segnata dai sequestri dell'Anonima sarda.