La giustizia argentina ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa. Ora l'Italia ha 45 giorni di tempo a disposizione per presentare la richiesta di estradizione di Bertulazzi. Ma, nel frattempo, l'ex brigatista ha la possibilità di presentare ricorso contro le autorità argentine che gli hanno ritirato lo status di rifugiato, consentendone così la cattura. Nel caso vincesse la causa, decadrebbe la possibilità di trasferirlo in Italia
È detenuto in “regime speciale” in Argentina l'ex brigatista Leonardo Bertulazzi. L'ex Br della colonna genovese, 71 anni, è stato arrestato ieri a Buenos Aires. Latitante dal 1980, era tra i responsabili del sequestro dell'ingegnere Piero Costa avvenuto a Genova nel 1977. Ora, l'Italia ha 45 giorni di tempo a disposizione per presentare la richiesta di estradizione nei suoi confronti. Ma, nel frattempo, Bertulazzi ha la possibilità di presentare ricorso contro le autorità argentine che gli hanno ritirato lo status di rifugiato, consentendone così la cattura. Nel caso vincesse la causa, decadrebbe la possibilità di trasferirlo in Italia. Intanto, la giustizia argentina ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa dell'ex Br. Lo riferiscono all'ANSA fonti del tribunale che sovrintende la causa. La decisione è stata presa dalla giudice Maria Romilda Servini de Cubria al termine di un'udienza tenuta oggi durante la quale è stato convalidato ufficialmente l'arresto dell'ex Br.
L'estradizione in Italia
Anche nell'ipotesi in cui il giudice che sarà chiamato a decidere sul caso della sua estradizione desse parere positivo, l'ex terrorista avrà la possibilità di opporre un ricorso. E solo al termine di questa procedura giudiziaria, che terminerà con una sentenza definitiva, si saprà se l'uomo potrà essere estradato in Italia.
L'arresto di Bertulazzi
L'arresto di Bertulazzi è stato "frutto del lavoro congiunto dei ministeri della Sicurezza, degli Interni e della Giustizia con le autorità italiane" e "riflette l'impegno dell'Argentina con i valori della democrazia e lo Stato di Diritto". A dirlo è una nota del ministero della Sicurezza di Buenos Aires, diffusa poco dopo la detenzione dell'ex brigatista. Nel comunicato si sottolinea inoltre l'importanza della decisione del governo argentino di revocare lo status di rifugiato concesso nel 2004 che, insieme al rinnovo della richiesta di estradizione della giustizia italiana, ha consentito la cattura del latitante.
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