Aumentano i sospetti su Adilma Pereira Carneiro, la "mantide di Parabiago" accusata di aver commissionato l'omicidio del compagno travolto da un’auto pirata il 9 agosto mentre rientrava a casa da un giro in mountain bike. Si indaga ora anche sulla morte di altri due suoi ex mariti
Adilma Pereira Carneiro è accusata di essere l’ideatrice del piano architettato per uccidere il compagno Fabio Ravasio, investito lo scorso 9 agosto lungo la strada provinciale 149 nel Milanese. La 49enne brasiliana, in custodia cautelare in carcere, è stata soprannominata la “mantide di Parabiago” ed è una adepta del Candomblé, una religione afrobrasiliana. Per gli inquirenti, la donna avrebbe architettato l’omicidio del compagno insieme a 7 complici. Attorno alla sua figura aleggiano sospetti inquietanti considerato che il padre del suo primo figlio è stato assassinato in Brasile e il primo marito (originario di Sedriano, nel Milanese) è morto a 48 anni, ufficialmente per un infarto (dopo aver lasciato in eredità alla Carneiro una casa in Puglia che risulta ancora intestata a lei).
"Donna dalle molteplici vite"
"Una donna dalle molteplici vite", scrive il giudice nella convalida di arresto. "È una donna – è annotato nel provvedimento cautelare - che mette al centro della sua esistenza il denaro”. Originaria di Natal, capitale del Rio Grande do Norte, e madre di 9 figli, avuti da relazioni diverse, Adilma Pereira Carneiro viveva a Milano da quando aveva conosciuto Fabio Ravasio, socio di un negozio Mail Boxes a Magenta. Sembra che dietro al delitto ci sia un movente economico, un'assicurazione sulla vita di cui la donna potrebbe essere la beneficiaria o una ingente eredità da diversio milioni di euro. Sette gli uomini che l'avrebbero aiutata a portare a termine il progetto: un figlio di 25 anni; un ex marito con cui in realtà risulta ancora sposata; un meccanico; il fidanzato della figlia; il tuttofare dell’ex marito; un barista di 47 anni e un disoccupato nordafricano.